Nessun articolo nel carrello

«Eticamente inaccettabile, politicamente sbagliato»: appello contro l'aumento delle spese militari

«Eticamente inaccettabile, politicamente sbagliato»: appello contro l'aumento delle spese militari

«L'aumento delle spese militari fino al 2% del Pil, chiesto dalla Nato, votato pressoché all’unanimità dal Parlamento, confermato dal governo Draghi anche se confusamente spalmato in anni, è non soltanto eticamente inaccettabile, ma politicamente sbagliato»: è la ferma convinzione che anima Silvana Amati, Daniela Belliti, Rosy Bindi, Ilaria Bugetti, Ugo Caffaz, Andrea Cecconi, Vannino Chiti, Paolo Corsini, Izzedin Elzir, Marco Filippeschi, Antonino Mantineo, Claudio Martini, Lucio Romano, Enrico Rossi, Severino Saccardi, p. Felice Scalia, Simone Siliani, Walter Tocci, don Armando Zappolini, Stefano Zecchi e Annamaria Carloni, primi firmatari dell’appello dal titolo “Contro l’aumento delle spese militari e per la proibizione delle armi nucleari”, lanciato su Change.org due mesi fa e rilanciato con forza ieri, 31 maggio, dal Comitato promotore Marcia PerugiAssisi.

L’appello, che ha già superato le 9.300 firme, invita a razionalizzare la spesa militare in un’ottica di difesa comune europea, perché dovrebbe essere l’Ue ad «assumere la responsabilità sulla difesa, la sicurezza e la politica estera», e non i singoli Stati in ordine sparso, con «un generico aumento e spreco di risorse».

L’idea di rilanciare la spesa militare, anche in Italia, è stata sdoganata in seguito all’aggressione russa all’Ucraina, «collegamento strumentale che viene fatto per meglio far accettare la scelta di una crescita dei fondi per gli armamenti» e che nulla ha a che vedere con la sicurezza degli ucraini. Tra l’altro, «gli Stati democratici hanno il dovere di garantire anche la nostra sicurezza collettiva, ma nel nostro tempo essa non si realizza attraverso una corsa nazionale al riarmo e occorre che non sia in contrasto rispetto alla necessità di assicurare beni pubblici primari, quali il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, all’ambiente, al superamento di povertà e disuguaglianze».

Questo ragionamento si era andato affermando in piena pandemia, quando la spesa militare era diventata un tema tabù, di fronte per esempio al disastro provocato dai continui tagli alla spesa per sanità e scuola. Ma poi, evidentemente, l’onda emotiva suscitata dalla guerra in Ucraina ha ridato nuova linfa alla corsa al riarmo e alle mire delle lobby.

Secondo i firmatari della petizione, «nella costruzione di forze armate europee, nel quadro dell’alleanza euro-atlantica, è indispensabile ripensare funzione e ruolo della Nato». Al Parlamento e al governo chiedono dunque scelte lungimiranti, nella prospettiva di un ripensamento dell’aumento delle spese militari e della partecipazione dell’Italia al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (Tpnw). Perché, «come ha detto papa Francesco, “È l’ora di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’umanità, prima che sia la guerra a cancellare l’umanità”. Parole da accogliere per costruire una cultura della pace, inseparabile dai valori della giustizia, della libertà e della democrazia».

Firma l'appello!

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.