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Un’inquietante errata corrige al Parlamento: corretti al rialzo i dati sull’export di armi

Un’inquietante errata corrige al Parlamento: corretti al rialzo i dati sull’export di armi

Tratto da: Adista Notizie n° 21 del 11/06/2022

41107 ROMA-ADISTA. Contrordine, ci siamo sbagliati: l’anno scorso abbiamo venduto molte più armi di quello che avevamo detto inizialmente.

Ha dell’incredibile l’errata corrige comparsa qualche giorno fa sui siti web di Camera e Senato, accanto alla “Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” relativa al 2021, che aggiorna al rialzo i dai relativi all’export di armi made in Italy nel mondo: viene confermato il dato dell’export autorizzato di armamenti, pari a 4,6 miliardi di euro; ma è lievitato a oltre 4,7 miliardi di euro – costituendo così un record storico – l’importo di delle esportazioni effettive e definitive di materiali militari (la prima versione della relazione fermava il dato 225 milioni di euro).

Che qualcosa non funzionasse e che i conti non tornassero era stato immediatamente notato da Giorgio Beretta, analista della Rete italiana pace e disarmo e dell’Osservatorio sulle armi leggere di Brescia (Opal), che in alcuni articoli comparsi sulla stampa e online – di cui anche Adista aveva riferito – aveva segnalato le «assurdità» contenute nella Relazione (v. Adista Notizie n. 16/22). Ora il governo – titolare ultimo della Relazione, che deve inviare al Parlamento entro il 31 marzo di ogni anno – ammette l’errore e corregge i dati, alla chetichella.

In particolare il primo volume premette alle centinaia di pagine della Relazione una pagina di Errata corrige che sostituisce tutti dati comunicati a Palazzo Chigi da parte dell’Agenzia delle dogane riguardanti le operazioni di esportazione effettiva di armamenti; mentre nel secondo volume, l’intero documento redatto dalle Dogane viene integralmente sostituito da una nuova versione, che elenca i dati nella loro completezza, senza però che ci sia una chiara evidenziazione della notevole differenza con le cifre diffuse nella prima stesura riprese anche dai media.

«Riteniamo inammissibile che una sezione della Relazione governativa sulle esportazioni di armamenti italiani di così notevole importanza tecnica e politica per l’opinione pubblica come quella dell’Agenzia delle dogane sia stata inviata alla Presidenza del Consiglio senza i dovuti controlli sui dati riportati – commenta una nota la Rete italiana pace e disarmo –. Ed è inconcepibile che gli uffici della Presidenza del Consiglio, in particolare quello del Consigliere militare, che come ogni anno hanno il compito di raccogliere la documentazione dai Ministeri competenti e predisporre una relazione introduttiva, non abbiano rilevato le anomalie e le incongruenze nei dati trasmessi. Ma soprattutto consideriamo inaccettabile che la correzione e l’integrazione della Relazione nella seconda versione sia stata fatta di soppiatto senza darne dovuta comunicazione e giustificazione al Parlamento e ai cittadini. Evidenziamo che è stato solo grazie all’attenzione e alla meticolosa analisi dei ricercatori della Rete italiana pace e disarmo che la Presidenza del Consiglio e l’Agenzia delle dogane hanno revisionato la Relazione e pubblicato la nuova versione. Questo evidenzia, ancora una volta, la competenza delle nostre associazioni nel controllo delle informazioni che riguardano le esportazioni di armamenti italiani. La Rete italiana pace e disarmo chiede alle Commissioni esteri e difesa di Camera e Senato di predisporre delle audizioni durante le quali gli esperti della nostra Rete potranno illustrare le numerose criticità delle esportazioni di sistemi militari italiani e il loro impatto negativo sulla pace e sulla sicurezza internazionale».

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