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Raccomandazione UE su adeguato reddito minimo: l'appello di

Raccomandazione UE su adeguato reddito minimo: l'appello di "transform! Italia"

Reddito minimo adeguato (in linea con la normativa nazionale e tenendo conto della specifica situazione di bisogno del percettore), rete garantita di servizi sociosanitari di base e integrazione nel mercato del lavoro: è quanto propone la Raccomandazione del 30 gennaio scorso adottata dal Consiglio Europeo per suggerire agli Stati membri alcune piste percorribili per far fronte a una congiuntura storica profondamente segnata da una crisi multidimensionale che acuisce disuguaglianze, esclusione e nuove povertà.

La Raccomandazione per un reddito minimo adeguato arriva in un dibattito italiano esacerbato dalla decisione del governo Meloni di eliminare il Reddito di Cittadinanza (RdC) per tutte quelle categorie di persone vagamente definite «occupabili», un esercito di centinaia di migliaia di persone che a luglio molto probabilmente andranno ad ingrossare le file dell'esclusione sociale.

In forza della pronunciazione europea, anche in Italia, non sono pochi quelli che, denunciando le scelte del governo, chiedono ora un passo indietro sul RdC, non tanto a difesa di uno strumento più che perfettibile, quanto per preservare una qualsiasi misura provvisoria di sostegno al reddito, spesso unica rete di salvataggio di fronte al precipizio della povertà dilagante nel Paese, sospinto dall’inflazione galoppante.

transform! Italia” è il nodo italiano della fondazione politica “transform! Europe”, nata nel Partito della Sinistra Europea dall’incontro con la società civile europea. In Italia, l’associazione transform! si occupa, nella duplice prospettiva della ricerca e dell’azione sulle trasformazioni in corso nel mondo del lavoro e nella rappresentanza politica e sindacale.

In una nota di ieri, transform! Italia ha rilanciato un appello diffuso il primo febbraio scorso, proprio in seguito alla Raccomandazione del Consiglio Europeo. L’appello – dal titolo “Firma per raccomandare il reddito” – invita alla mobilitazione anche in Italia, affinché le istituzioni del nostro Paese prendano sul serio la Raccomandazione europea, la quale, sebbene poco incisiva, «pure va nella direzione giusta e opposta a quello che fa il governo Meloni che per altro ha sottoscritto la Raccomandazione».

Misure urgenti sono per transform! il salario minimo e la regolamentazione del lavoro, ma una forma di sostegno al reddito resta in ogni caso fondamentale «per affrontare gli elementi più drammatici della crisi ed inserire alcuni primi punti di possibile inversione di tendenza».

L’appello invoca un «cambio generale di rotta» sul modello liberista dominante, che produce squilibri strutturali su lavoro, fisco, welfare, privatizzazioni, politiche di bilancio, «che hanno colpito i più deboli in modo largo e favorito i dominanti economici e finanziari».

Serve dunque una «nuova idea sociale e ambientale dell’economia, la piena occupazione, la crescita salariale, il reddito di base come nuovo diritto di cittadinanza, l’equità fiscale».

Il governo Meloni sembra però anni luce distante dalla svolta necessaria, e anzi «con la becera retorica sui fannulloni, sta operando come Robin Hood al contrario. Toglie miliardi ai poveri per aiutare ancora una volta i ricchi. Sappiamo che molti movimenti si stanno organizzando contro questo. Vogliamo agire con loro. Vorremmo che ci fosse anche una grande mobilitazione unitaria e di massa con chi subisce questa ingiustizia, con chi in politica e nel sindacato vi si oppone».

L’appello è indirizzato in particolare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in quanto «garante del rispetto delle regole europee». La Raccomandazione del Consiglio Europeo per un reddito minimo adeguato, si legge nell’appello, «ha valore prescrittivo per tutti gli Stati della UE. È un testo che considera il reddito minimo adeguato una misura fondamentale e strutturale che fa parte integrante dei diritti sociali europei. Una misura di contrasto alla povertà, al lavoro povero, di sostegno ai soggetti più svantaggiati. L’esatto contrario di una “norma per fannulloni” come viene descritta a volte in Italia». Esprimendo ancora una volta preoccupazione per le iniziative del governo sul RdC, che attualmente rappresenta la declinazione italiana del reddito minimo adeguato richiesto dall’Europa, transform! Italia accusa la misura della destra di «determinare lo spostamento di ingenti risorse dai più poveri a soggetti più ricchi. Scelta che appare per altro in contraddizione con l’approvazione che l’Italia ha dato alla Raccomandazione in sede di Consiglio».

Noi crediamo che, al contrario, il reddito di cittadinanza vada mantenuto, reso ancora più efficace e strutturale in direzione del reddito minimo adeguato, iscritto in una politica attiva per il lavoro e per il welfare. In tal senso il recepimento della Raccomandazione magari con

un processo participato con i sindacati, le forze sociali, e parlamentare, ci pare un atto molto utile, oltreché dovuto.

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