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Ponte sullo Stretto: problemi finanziari e ambientali. Problema

Ponte sullo Stretto: problemi finanziari e ambientali. Problema "risolto" a colpi di fiducia

Ennesimo voto di fiducia, ennesimo decreto legge incassato dal governo Meloni. E così, ieri, la Camera dei Deputati, con 206 sì e 124 no, ha dato il via libera al testo presentato dalle Commissioni Ambiente e Trasporti sulla ripresa degli studi e delle opere per la realizzazione del controverso ponte sullo Stretto di Messina. Una fiducia che chiude bruscamente il dibattito parlamentare, ma anche quello nella società civile, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che grida alla “modernizzazione” e all’efficienza, mentre le opposizioni gridano allo scandalo, denunciando il devastante impatto della grande infrastruttura sull’ambiente e sui conti pubblici.

Il ricorso alla fiducia sul “Decreto Ponte” lascia in sospeso diverse questioni, dichiara tra gli altri il WWF in una nota diramata dopo il voto, e «non risolve i nodi di un’opera dai fortissimi impatti ambientali ed economici: mancano all’appello il Piano Economico Finanziario per dimostrare la redditività e l’utilità del ponte sullo Stretto di Messina oltre che la valutazione di impatto ambientale per attestare la sostenibilità dell’intervento».

Il WWF ricorda che il governo di Mario Monti, con il D. L. 179/2012, «aveva introdotto a difesa della finanza pubblica disposizioni per garantire una particolare tutela nella verifica di sostenibilità del piano economico-finanziario del progetto definitivo elaborato dal General Contractor Eurolink». Disposizioni poi disattese dallo stesso GC Eurolink. «Oggi – denuncia il WWF – il Governo in carica accetta, a scatola chiusa e senza fare alcuna seria verifica della sostenibilità economico-finanziaria dell’opera, un costo prudenziale del ponte stimato in 14,6 miliardi di euro (fonte DEF), il 367% in più di quanto previsto a suo tempo nell’offerta economica (3,9 miliardi di euro) presentata dal GC Eurolink in occasione della gara nel 2003».

Al di là dei conti esorbitanti, c’è poi il discorso sull’impatto ambientale: la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente, ricorda il WWF, «dette il suo parere n. 1185 il 15/3/2013 sulla verifica di ottemperanza del progetto definitivo del 2011 elaborato da Eurolink rilevando che su 27 prescrizioni solo 6 risultavano ottemperate, 18 solo parzialmente ottemperate e 1 non ottemperata (2 non competevano al Ministero dell’Ambiente)».

Inoltre, la stessa Commissione fornì anche «una Valutazione di Incidenza (valutazione degli effetti diretti o indiretti sui siti della Rete Natura 2000, tutelati dall’Europa) negativa sugli habitat prioritari del Sito di Interesse Comunitario ITA03008 Capo Peloro-Laghi di Ganzirri e sull’avifauna appartenente a specie di interesse conservazionistico comunitario della Zona di Protezione Speciale IT IT9350300 Costa Viola e della ZPS ITA030042 Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello Stretto».

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