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Si moltiplicano le iniziative internazionali sul clima:

Si moltiplicano le iniziative internazionali sul clima: "Una maratona per evitare il collasso"

La crisi morde, la preoccupazione è tanta, gli eventi estremi incalzano l’opinione pubblica globale che chiede risposte, ma le scelte concrete per ridurre progressivamente le emissioni climalteranti non sembrano sufficientemente coraggiose e tempestive.

Intanto, in pochi mesi si moltiplicano gli studi per accrescere la consapevolezza e i summit internazionali per sollecitare l’azione politica condivisa ed efficace. Una vera e propria «maratona» la definisce il WWF in una nota di ieri, «contro il rischio collasso».

  1. Il rapporto di Copernicus Climate Change Service (C3S) dell'Unione Europea dichiara che «i tre mesi appena passati sono stati i più caldi della storia umana».

  2. All’Africa Climate Summit di Nairobi (4-6/9) «è stato colto il potenziale di sviluppo rappresentato dalla transizione verde per l'Africa», e «sono stati lanciati forti appelli per un'azione urgente sul clima».

  3. In vista della Cop28 è stato pubblicato il “UN Global Stocktake synthesis report” «per valutare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi». Dal report emerge che «dobbiamo andare molto più veloci ed essere molto più ambiziosi nell’abbattimento delle emissioni se si intende davvero limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, una soglia che già presenta i rischi che tutti vediamo, ma che ci dà speranza di poter adattarci».

  4. Il G20 in India: assunto «l'impegno a triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030» ma «non si è riusciti a indicare con chiarezza l’obiettivo della diminuzione e della fine dell’uso dei combustibili fossili».

  5. A metà percorso dell’Agenda 2030, i leader mondiali si incontreranno il 18-19 settembre all’“SDGs Summit ONU” per «una revisione completa dello stato dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)».

  6. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha fortemente voluto il “Climate Ambition Summit” del 20 settembre affinché governi, imprese, finanza, autorità locali e società civile possano «portare fatti concreti per dimostrare che esiste una volontà collettiva globale di accelerare davvero la giusta transizione verso un'economia globale più equa, basata sulle energie rinnovabili e resiliente al clima».

  7. Il culmine della “maratona” sarà proprio la Cop28 di Dubai, che si terrà tra il 30 novembre e il 12 dicembre e che «dovrà fissare un’agenda di azioni precise e concrete per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, cioè limitare il riscaldamento globale a 1,5°C».

  8. Numerose le iniziative promosse anche dalla società civile e dai giovani: Fridays For Future in Italia il 6 ottobre; mobilitazioni territoriali per la fine dei combustibili fossili dal 15 al 17 settembre; una marcia a New York per l’uscita dai combustibili fossili, il 17 settembre, in concomitanza con l’Assemblea Generale ONU.

Alla Cop28 è indirizzato l’appello del WWF, che si compone di 5 punti essenziali:

  • L’eliminazione di tutti i combustibili fossili e dei loro sussidi, e fissi gli obiettivi per le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e l'accesso all'energia.

  • Una chiara tabella di marcia dal processo di Global Stocktake su come reimpostare le ambizioni climatiche.

  • Uno schema complessivo per raggiungere l'obiettivo globale sull'adattamento e la mobilitazione delle risorse per l'adattamento e la resilienza climatica per le comunità vulnerabili.

  • L'operatività del Fondo per le perdite e i danni concordato alla COP27

  • Colmare il gap finanziario raggiungendo finalmente l'obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno da parte dei Paesi sviluppati.

Secondo Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia del WWF Italia) dalla società civile si leva sempre più forte «la richiesta di smettere di perdere tempo e di stabilire e procedere con un’agenda concreta che veda contestualmente l’eliminazione dei combustibili fossili e la crescita esponenziale dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Continuare a rimbalzare le responsabilità, ripetere luoghi comuni o discutere ancora con i negazionisti è solo un modo per rinviare, e lo si è fatto per 30 anni. Ora basta, occorre agire in modo celere ed efficace, stabilendo e verificando obiettivi congrui con il fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C».

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