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«Indignati da menzogne di Piantedosi, da parte nostra massima collaborazione con sanità marittima». Mediterranea replica al ministro dell'Interno

«Indignati da menzogne di Piantedosi, da parte nostra massima collaborazione con sanità marittima». Mediterranea replica al ministro dell'Interno

PORTO EMPEDOCLE-ADISTA. «Non aver consentito ai medici di visitare i migranti a bordo e non aver rispettato il porto di sbarco assegnato. Ecco perché è stata fermata la nave di questa Ong (Mediterranea Saving Humans, n.d.r.). Forse per qualcuno è ancora il caso di ricordarlo: l’incolumità delle persone viene prima di tutto e le leggi si rispettano». Sono le parole diffuse sui social dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. A cui Mediterranea Saving Humans risponde con nettezza. «Replichiamo indignati alle menzogne diffuse via social dal ministro dell’Interno Piantedosi: il titolare del Viminale mente e da parte nostra c’è sempre stata massima collaborazione con la Sanità Marittima - dichiara il Gabriele Risica, medico a bordo di nave Mediterranea -. Al largo di Porto Empedocle abbiamo accolto a bordo, come sempre abbiamo fatto, la medica inviata dall’Usmaf, interloquito con lei sulle condizioni delle persone soccorse e messo immediatamente a disposizione lo spazio dell’ospedale di bordo per visitare tutti i superstiti. Ed è stata la stessa medica dell’Usmaf, dopo aver visto i primi pazienti e considerate le condizioni del mare agitato, a comunicarci che avrebbe proseguito le sue attività una volta a terra».

«Abbiamo dato piena collaborazione alla Sanità Marittima - aggiunge Sheila Melosu, capomissione della stessa nave - Ed è vergognoso che Piantedosi ci venga a parlare di incolumità delle persone, proprio lui indagato per aver protetto il trafficante e torturatore di migranti AlMasri e che, nel nostro caso, voleva far viaggiare persone sofferenti e bisognose di cure sanitarie immediate a terra, fino al lontano porto di Livorno»

 

Foto Mediterranea Saving Humans

 

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