Nessun articolo nel carrello

I Cpr e il razzismo di Stato. Domani Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti in piazza a Roma

I Cpr e il razzismo di Stato. Domani Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti in piazza a Roma

ROMA-ADISTA. Considerando il modo con cui lo Stato italiano sta trattando i migranti, c’è da chiedersi se sia ancora uno Stato di diritto. Guardando, in particolare, ai Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), al trattamento riservato ai migranti ivi rinchiusi, c’è da solo da confessare che ci troviamo davanti a un razzismo istituzionale. I migranti detenuti nei Cpr, vere e proprie prigioni, sono rinchiusi senza aver commesso un reato, senza la sentenza di un giudice, in barba ad ogni principio costituzionale. I Cpr poi sono amministrati da privati e la ditta che si aggiudica la gara è quella che offre il prezzo più basso con ripercussioni sulla carenza di servizi, come quello sanitario per cui i migranti sono imbottiti di sedativi, psicofarmaci senza prescrizione medica perché non c’è il medico. I Cpr rendono le persone degli zombi e qualcuno li definisce “manicomi per stranieri”. È proibito l’uso dei telefonini (soprattutto per non filmare situazioni);  se c’è una emergenza nessuno accorre nonostante le richieste di aiuto (schiacciando il bottone di Sos), per cui i migranti sono costretti ad accendere fuochi alle finestre per attirare l’attenzione. La disperazione induce tanti che sono rinchiusi a suicidarsi. Questo è un suicidio di Stato. È il suicidio della nostra democrazia. Perfino il Consiglio di Stato è intervenuto affermando che «nei Cpr gli standard sanitari sono inadeguati», e dopo i due suicidi nel Cpr di Ponte Galeria a Roma, la Consulta ha sentenziato: «I Cpr calpestano la Costituzione. Intervenga il legislatore!». Ma il Parlamento, in mano all’ultradestra, non lo farà mai!

A tutto questo ha reagito mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara, presidente della Fondazione Migrantes: «I Cpr sono luoghi dove la dignità umana è sacrificata, le persone che non hanno commesso un reato, vivono in condizioni vergognose senza tutele sanitarie».

Non dimentichiamoci che anche il Centro costruito dalla presidente del Consiglio Meloni a Gjader, in Albania è un Cpr, costato ottocento milioni per realizzarlo. Il protocollo Italia-Albania prevede una spesa complessiva in cinque anni di 653 milioni di euro tra costo gestione, personale e viaggi. La cooperativa sociale Medihospes. si è aggiudicata la gestione del centro per 133 milioni di euro per i primi due anni. Il Centro in Albania costa più di un milione per ogni migrante, afferma Altraeconomia: è il Cpr più costoso di tutti. Può ospitare 830 persone, ma ora ci sono solo 27 persone. È scioccante notare che dopo aver speso milioni e milioni di euro, a Gjader ci sono più guardie che detenuti. E anche qui si somministrano più psicofarmaci che farmaci… E tutto questo il governo lo fa perché non vuole vedere migranti in Italia. È puro razzismo di Stato.

Il “Tavolo asilo e immigrazione” nel suo rapporto alla Camera sul centro in Albania afferma: «Il modello Albania è un dispositivo di governo, fondato sull’opacità e sullo svuotamento degli spazi di democrazia. Il Parlamento è stato marginalizzato, il ruolo della società civile ridotto, le informazioni rese inaccessibili anche ai soggetti istituzionali, legittimati al controllo».

Siamo davanti a un razzismo di Stato che non possiamo accettare né come cittadini e tanto meno come cristiani. Ecco perché ci troveremo come "Digiuno di giustizia in solidarietà con i migrant" domani, 11 novembre dalle ore 16,30 alle 18,00 a Roma, in via San Nicola De’ Cesarini (Largo Argentina).

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.