Nessun articolo nel carrello

Il Consiglio Mondiale delle Chiese chiede un cessate il fuoco immediato e aiuti umanitari urgenti per Gaza

Il Consiglio Mondiale delle Chiese chiede un cessate il fuoco immediato e aiuti umanitari urgenti per Gaza

Più di 1,1 milioni di palestinesi stanno lottando per fuggire dalle aree del nord di Gaza prese di mira dall’esercito israeliano in vista di un’offensiva terrestre prevista una settimana dopo il sanguinoso attacco di Hamas in Israele.

 

“Il Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) lancia ancora una volta un appello urgente per la cessazione immediata di questa violenza mortale e affinché Hamas cessi i suoi attacchi. Chiediamo urgentemente ad entrambe le parti di allentare la situazione”, ha affermato il segretario generale del WCC, Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay. “Siamo profondamente preoccupati per il conflitto tra Israele e i gruppi armati palestinesi e per le conseguenze inevitabilmente tragiche per la popolazione della regione – sia israeliani che palestinesi – a seguito di un periodo di crescenti tensioni e violenze in Cisgiordania e Gerusalemme”.

Il Consiglio Mondiale delle Chiese si è unito alla dichiarazione dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese tenutasi a Gerusalemme il 13 ottobre, che sollecitava azioni immediate per affrontare la crescente crisi umanitaria a Gaza. La situazione nella Striscia di Gaza è insostenibile senza accesso ad acqua, cibo, assistenza medica ed elettricità.

Pillay ha dichiarato domenica in un comunicato: “Chiediamo allo Stato di Israele, con il sostegno della comunità internazionale, di consentire l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza in modo che milioni di civili innocenti, tra cui molti bambini, possano ricevere cure mediche e forniture di base”.

Pillay ha sottolineato l'urgente necessità di agire. “Inoltre, invitiamo tutte le parti a ridurre l’escalation di questa guerra al fine di salvare vite innocenti servendo al tempo stesso la causa della giustizia”.

L'ospedale anglicano Arab Ahli di Gaza è stato colpito sabato sera da attacchi israeliani. Due piani sono stati parzialmente danneggiati e quattro persone sono rimaste ferite.

Pillay ha chiesto il rispetto e il rispetto del diritto internazionale, inclusa la Convenzione di Ginevra, del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani per proteggere tutti i civili e per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza.

Pillay ha concluso: “Chiediamo a tutti i leader di lavorare per una pace giusta in Terra Santa. Solo la giustizia porterà alla pace, alla sicurezza e all’incolumità per tutti”.

Il WCC invita tutte le Chiese membro e le persone di buona volontà a unirsi all'appello dei Capi delle Chiese di Gerusalemme di osservare una Giornata di preghiera e digiuno il 17 ottobre.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.