
Tunisia, deportate nel deserto un centinaio di persone. Mediterranea: «Basta supporto a regimi che violano i diritti umani»
ROMA-ADISTA. «Un centinaio di persone, in fuga dalle brutali condizioni di vita in Tunisia, sono state intercettate in mare dalla Garde Nationale, arrestate e deportate nel deserto verso il confine con l’Algeria». È quanto ha reso noto poche ore fa Alarm Phone. «Pare che la Garde National abbia sequestrato i loro telefoni, impedendo loro qualsiasi possibilità di comunicazione».
«La pratica delle deportazioni nel deserto – denuncia la ong Mediterranea Saving Humans – continua ad essere utilizzata dall’autocrate Saied contro donne, uomini e bambini migranti e profughi. Abbiamo documentato, sin dal febbraio 2023, molti casi come questo in Tunisia, un Paese che viola sistematicamente i diritti umani anche contro i suoi stessi cittadini, arrestati arbitrariamente se oppositori politici, giornalisti, sindacalisti. In cambio di soldi ricevuti per fermare le persone migranti, Saied ha trasformato la Tunisia in un’altra Libia. Siamo molto preoccupati per la sorte delle persone. Chiediamo che il Governo italiano e l’Unione Europea, smettano di sostenere regimi autoritari e governi fantoccio che commettono crimini contro l’umanità. Chiediamo il soccorso immediato delle persone deportate, e che sia fornita loro adeguata assistenza. Chiediamo alla Corte Penale Internazionale di aprire un’indagine seria sulla complicità dei Governi europei, e di quello italiano in particolare, in queste pratiche disumane».
Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/jpeter2-697843/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1748462">Jörg Peter</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1748462">Pixabay</a>
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