Nessun articolo nel carrello

Referendum di giugno: il dovere di informare, il dovere di votare

Referendum di giugno: il dovere di informare, il dovere di votare

L’Associazione “Don Bosco 2000” di Piazza Armerina (EN) – che si occupa di cooperazione internazionale, accoglienza e integrazione di migranti e rifugiati – prende posizione sui referendum del prossimo 8-9 giugno invitando a «una scelta consapevole su lavoro e cittadinanza»

Il comunicato stampa diramato ieri sottolinea la «grande rilevanza sociale» dei quesiti referendari. Quattro dei quali, spiega Don Bosco 2000, «riguardano il mondo del lavoro, con l’obiettivo di renderlo più dignitoso, equo e a misura di persona». Il quinto quesito invece «propone di dimezzare, da dieci a cinque anni, il periodo minimo di residenza legale necessario per presentare domanda di cittadinanza italiana».

Secondo il presidente dell’Associazione, Agostino Sella, «Papa Francesco avrebbe votato SÌ. Lo dimostra chiaramente il suo pensiero, che ci guida e ispira nelle scelte concrete a favore degli ultimi. Il lavoro, per il Papa, non è stato solo uno strumento economico, ma fondamento della dignità umana, della cittadinanza e dell’inclusione sociale. E la cittadinanza non può essere negata a chi partecipa ogni giorno alla vita della nostra società».

Sella ricorda poi il discorso di Francesco al mondo del lavoro, pronunciato a Torino il 21 giugno 2015. In quell’occasione papa Francesco ha ribadito che «il lavoro non è necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e anche per l’inclusione sociale», mettendo in guardia dal rischio di una società che produce ed esclude gli «scarti», in particolare gli stranieri. «I migranti non vanno colpevolizzati – diceva il papa – perché sono vittime dell’iniquità, di questa economia che scarta e delle guerre».

L’appello dell’Associazione è rivolto alla società civile, alle istituzioni e ai media, per accrescere nell’opinione pubblica informazione, consapevolezza e impegno: «Votare è un atto di responsabilità civile e morale», conclude Sella. «È il momento di parlare, di educare alla partecipazione democratica, di costruire insieme un’Italia più giusta, inclusiva e solidale».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.