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 La voce “inedita” di Giovanni Franzoni

La voce “inedita” di Giovanni Franzoni

Tratto da: Adista Documenti n° 7 del 24/02/2024

DOC-3299. ROMA-ADISTA. Dopo l’intervento su “Chiesa e potere” (v. Adista Documenti n. 20/23), quello su “Fede e religione” (n. 3/24) e quello su “Obbedienza di Maria, fede e politica” (v. Adista Documenti n. 5/24), concludiamo la pubblicazione sui numeri cartacei dei quattro testi inediti di conferenze di Giovanni Franzoni (1928-2017), donati in forma audio all’Archivio Michele di Schiena di Brindisi (www.archiviodischiena.it/) da Alfredo Passante e Mino Carbonara – all’epoca militanti tra i Cristiani per il Socialismo – trascritti da Angela Colasuonno e rivisti da Stefano Toppi della Comunità San Paolo di Roma (la comunità di Franzoni), che Adista raccoglierà poi in un unico fascicolo digitale. Su questo numero riportiamo una conferenza tenuta a Cisternino (Brindisi) nel 1975 su diversi temi, alcuni dei quali sono molto legati alla congerie sociale e culturale dell’epoca, mentre altri risultano ancora estremamente attuali.

Già abate dell’abbazia di San Paolo fuori le Mura di Roma, figura di spicco del dissenso cattolico, Giovanni Franzoni fu protagonista negli anni dei grandi dibattiti come quello intorno al referendum abrogativo della legge sul divorzio, nel 1974, quando, insieme ad altre personalità cattoliche e a molti religiosi e laici credenti, si schierò per la libertà di voto dei cattolici e quindi per la libertà di votare “NO”. Per questo Franzoni fu sospeso a divinise mai più reintegrato; nel luglio del 1976 fu dimesso dallo stato clericale a seguito di una sua dichiarazione di voto per il Partito Comunista Italiano. Ma continuò a viaggiare e a tenere conferenze per promuovere il settimanale COM (nato nel 1973), poi diventato COM-Nuovi Tempi (dal 1976), oggi Confronti.

Il testo che pubblichiamo in questo numero è una conferenza tenuta da Franzoni nel febbraio del 1975 a San Vito dei Normanni (BR) sul tema “Anno Santo e riconciliazione”: le sue riflessioni sul senso originario e autentico del Giubileo, trattate distesamente nella lettera pastorale La terra è di Dio, hanno un’attualità impressionante. Molto interessante anche il racconto della posizione e delle iniziative prese dalla Comunità di base di San Paolo a favore degli operai della fabbrica Crespi, uno stabilimento vicino alla basilica. «Dovemmo fare una colletta in una basilica pontificia per occupare una fabbrica», ricordava Franzoni. «Fu una cosa scandalosa, suscitò polemiche, vennero i fascisti a insultare». Ma «la nostra responsabilità non è soltanto quella di stare a valle, quando l'uomo è ormai ridotto a un relitto, quando un uomo è ridotto a oggetto di misericordia e di compassione»; piuttosto, «quando coloro che sono sfruttati e calpestati dalla società lottano per non esserlo più, per non essere più poveri, per non accettare più la loro condizione, noi condividiamo questa lotta». 

*Foto presa da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza 

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