Ripristino della natura: l'Europarlamento approva la legge
ROMA-ADISTA. Il 27 febbraio scorso, il Parlamento Europeo ha votato e approvato (329 favorevoli, 275 contrari e 24 astenuti) la proposta di Regolamento europeo – noto come Nature Restoration Law – sul ripristino del 20% degli ecosistemi marini e terresti degradati entro il 2030 e del 90% entro il 2050. Una buona notizia per la legge, più volte avversata, in particolare dal Partito Popolare Europeo, nei numerosi passaggi tra Commissione, Consiglio ed Europarlamento; un’ottima notizia, in generale, per il Green Deal, la strategia verde europea tanto ambiziosa quanto scricchiolante in questi tempi dominati dall’avanzata delle destre populiste e dalle proteste degli agricoltori.
«Sono state accolte le richieste di oltre 1 milione di cittadini, 100 imprese, 600 scienziati e 200 ONG affinché questa legge, prima nel suo genere, diventi realtà»: così il WWF ha commentato il voto del 27 febbraio all’Eurocamera, salutando il fatto come «la migliore risposta alla campagna di disinformazione condotta negli ultimi mesi contro le politiche del Green Deal europeo» da parte delle destre (più o meno estreme, anche italiane), dei media conservatori e dalle lobby industriali preoccupate di perdere terreno a seguito del superamento dell’era fossile e del processo di transizione green.
Torna al centro delle politiche europee il rispetto della natura e della salute umana, canta vittoria il WWF: «In un momento in cui l’Europa e l’Italia sono devastate da fenomeni catastrofici come inondazioni, siccità e incendi, questa legge contribuirà a garantire un futuro più sicuro e più sano per i cittadini europei».
In attesa dell’approvazione dell’accordo da parte degli Stati membri tra marzo e aprile, il WWF si chiede «ancora una volta se il Governo italiano e il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, continueranno ad opporsi all’approvazione delle legge, rischiando un inedito isolamento in Europa».
Dante Caserta (responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia) si è detto soddisfatto «della scelta degli Eurodeputati di aver dato ascolto alla scienza e di aver respinto posizioni populiste e antiscientifiche. Ora chiediamo al Governo italiano di cambiare rotta e approvare una legge necessaria per il benessere della natura e delle persone».
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