
«Blocco improvviso dell’account Google»: la denuncia della Rete "Preti contro il genocidio"
Riceviamo e giriamo un comunicato stampa della Rete "Preti contro il genocidio", che nel frattempo ha raggiunto 1.000 adesioni, con il quale la Rete denuncia il blocco dell'account di posta elettronica da parte di Google.
COMUNICATO STAMPA
Per diffusione immediata
Blocco improvviso dell’account Google
della rete “Preti contro il Genocidio
(profetiperlapace@gmail.com)
Alle ore 2:01 del 19 settembre 2025 l’account della rete Preti contro il Genocidio (profetiperlapace@gmail.com) è stato improvvisamente bloccato. Al tentativo di accesso è comparso il messaggio: “Il tuo account è stato disattivato”.
Il proprietario dell’account, uno dei promotori della rete “Preti contro il genocidio” – ha immediatamente contattato l’assistenza Google.
In un primo momento, l’operatore Google ha comunicato che l’account risultava “cancellato”, per poi correggere l’informazione e riferire che era “bloccato”.
Google ha indicato di effettuare la procedura di ripristino, ma questa risulta di fatto impossibile, poiché richiede l’accesso allo stesso account che risulta inaccessibile. È stata quindi presentata una segnalazione formale: la risposta ricevuta prevede almeno una settimana di attesa.
Tuttavia, il gruppo “Preti contro il genocidio” sottolinea l’urgenza di riottenere l’accesso immediato. Attraverso quell’account sono state raccolte oltre 1000 firme di sacerdoti, provenienti da più di 28 Paesi, a sostegno della campagna, tra cui anche vescovi e un cardinale.
Il documento con le firme è indispensabile per l’incontro di preghiera a Roma previsto proprio per il 22 settembre.
Il blocco improvviso di questo account impedisce di raccogliere nuove firme e rischia dunque di compromettere un’iniziativa di respiro internazionale, che coinvolge centinaia di religiosi impegnati per la pace e la giustizia.
Contatto stampa: p. Pietro Rossini (Missionario Saveriano Portavoce della rete “Preti contro il genocidio)
Email per i prossimi contatti: preticontroilgenocidio@gmail.com
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