Arcivescovo di Kinshasa conto il riarmo globale: la sicurezza passa per la giustizia
Il 27 ottobre a Roma, nel corso del Forum “Una pace disarmata e disarmante” – svoltosi nell’ambito dell’incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio dal titolo “Osare la pace” – il cardinale arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Fridolin Ambongo Besungu, ha rilanciato il tema della sicurezza globale che scaturisce da politiche di giustizia e di uguaglianza, a partire dai poveri, e che è invece minacciata dalla logica del riarmo e della deterrenza.
Ne dà notizia l’agenzia Sir in una notizia del giorno stesso.
«Osare la pace significa vincere la paura, rifiutare la fatalità e dotarsi del coraggio per agire. È il coraggio delle donne e degli uomini che continuano a disarmare il cuore in mezzo alla guerra. È anche il coraggio delle madri che proteggono i loro bambini sotto attacchi e bombardamenti. È anche il coraggio della resilienza di comunità che scelgono la vita tranne le armi».
Il cardinale ha poi illustrato brevemente la situazione di crisi e violenza che attanaglia l’Est Congo da ormai 30 anni, con 120 gruppi irregolari armati che si contengono le regioni minerarie. Questi conflitti, ha detto l’arcivescovo di Kinshasa, «hanno causato milioni di morti, distrutto villaggi e disperso famiglie nel silenzio colpevole di un mondo che continua a trarre profitto dal saccheggio sistematico delle risorse di questo Paese». Ma la crisi del Congo non si risolverà con l’aumento delle armi, ha avvertito mons. Ambongo. «È il popolo che paga il prezzo più alto della guerra, con povertà, sfollamenti e disperazione. Notiamo con rammarico che i bilanci nazionali destinano sempre più risorse agli armamenti e sempre meno alla solidarietà. Ma cosa renderà il mondo più sicuro? Potenti arsenali o politiche giuste e solidali per i poveri? L’esperienza congolese lo dimostra. La corsa agli armamenti porta alla rovina del bene comune. La pace, invece, non è semplicemente l’assenza di guerra ma è frutto dell’ordine voluto da Dio. Presuppone giustizia, dignità e la lotta contro le cause strutturali della povertà e della corruzione».
Foto di Sunguk Kim su Unsplash*
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