Dai movimenti popolari un appello a una rivoluzione copernicana
Tratto da: Adista Documenti n° 39 del 08/11/2025
DOC-3415. ROMA-ADISTA. Un’alleanza globale dei movimenti per lottare contro l’esclusione. È il programma che emerge dalla Dichiarazione finale del V Incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp), che si è svolto a Roma fra lo Spin Time (edificio occupato in cui abitano 400 persone di 25 nazionalità) e il Vaticano (dove il 23 ottobre papa Leone XIV ha ricevuto i rappresentanti dei movimenti) dal 21 al 24 ottobre (v. Adista Notizie n. 38/25): 180 delegate e delegati provenienti da 26 Paesi di tutto il mondo si sono confrontati per elaborare pratiche e strategie di lotta per un mondo più giusto ed equo, guidati dalle 3T indicate da papa Bergoglio nei precedenti incontri, a partire dal primo, nel 2014, tierra, techo, trabajo (terra, casa, lavoro).
Un percorso che prosegue quindi, mantenendo il dialogo tra i movimenti e la Chiesa, cercando di potenziare soprattutto le relazioni con le Chiese locali e le alleanze fra i movimenti, per evitare la malattia dell’«individualismo comunitario». Un’alleanza globale necessaria, perché globali sono i problemi, «in un mondo frammentato, ferito dalla violenza, dall’ingiustizia e dal disprezzo della dignità umana»: guerra, disuguaglianze economiche, erosione dei più elementari diritti sul lavoro, politiche criminali degli Stati contro i migranti, devastazione ambientale. La dichiarazione finale evidenzia alcuni ambiti generali di intervento: mobilitazioni contro «guerre e genocidio», cancellazione del debito estero, campagne per «fermare la violenza contro le donne», «difesa della democrazia dalle élite economiche e dai plutocrati», diritti di migranti e rifugiati, crisi ecologica, «riduzione dell’orario di lavoro e salario minimo universale», diritto all’istruzione. Titoli, che troveranno una declinazione più puntuale nel documento finale dell’Incontro mondiale dei movimenti, in fase di elaborazione sulla base di quanto prodotto in questi giorni dai tavoli tematici sulle 3T e dai gruppi dei cinque continenti. E che soprattutto verranno “tradotti” in strategie e azioni «che partano dalle esigenze, dalle storie e dalle realtà locali, e che poi diano luogo a campagne regionali e nazionali in grado di influenzare le strutture e i sistemi disumani».
Pubblichiamo di seguito la Dichiarazione finale del V incontro mondiale dei movimenti popolari, “Organizzare la speranza con un’alleanza contro l’esclusione”.
*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza
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