Nessun articolo nel carrello

LA CHIESA E LE DONNE

Tratto da: Adista Documenti n° 30 del 15/04/2006

Hanno avuto grande ripercussione le parole pronunciate dal papa sulla questione della donna nella Chiesa nell'incontro con i parroci di Roma, all'inizio di questa quaresima.

Uno dei parroci, don Marco Valentini, ha chiesto al papa: "perché non affiancare anche la donna al governo della Chiesa? Del resto il suo punto di vista nelle decisioni da prendere è diverso da quello maschile". A partire da questa do-manda, il papa ha affrontato la questione sotto vari aspetti.

Prendiamo come punto di partenza della nostra riflessione l'osservazione finale fatta dal papa. Secondo la Sala stampa del Vaticano, Benedetto XVI ha riconosciuto che "è giusto chiedersi se nel servizio ministeriale… sia possibile offrire maggiore spazio, più posizioni di responsabilità alle donne".

Se è giusto, andiamo avanti! Il contesto sembra propizio per una serena percezione dei passi da compiere, per il su-peramento di pregiudizi ecclesiali che a poco a poco non trovano più sostegno nella società, che in questo campo ha proceduto con più disinvoltura.

Siamo in piena Campagna della Fraternità, che si rivela un laboratorio prezioso per superare, alla luce del vangelo, vecchi preconcetti, come succede quest'anno relativamente alle persone con handicap. È appena trascorso il Giorno internazionale della Donna, che reitera sempre la proposta di rivedere la nostra mentalità a proposito delle donne. E abbiamo avuto il dialogo provvidenziale del papa con i parroci di Roma sulla presenza della donna nella Chiesa. Come direbbero gli astrologi, si è formata una costellazione favorevole per captare l'energia positiva derivata dalla maggiore armonia che presiede l'universo, riflesso della saggezza divina, che non sempre percepiamo sotto il peso dei nostri problemi quotidiani.

L'intervento di p. Marco Valentini, al di là della casuale affinità di omonimia, poggia innegabilmente sulla crescente adesione della grande maggioranza delle persone che si domandano perché la Chiesa non riconosca alle donne uno spazio ecclesiale simile allo spazio già da esse conquistato nella società.

Lo fa anche il papa, riconoscendo che "la Chiesa ha un grande debito di gratitudine verso le donne". Per giustificare questa affermazione, ricorre alla storia, dicendo che "in certe occasioni, il contributo delle donne talvolta si è fatto molto visibile, come quando santa Ildegarda critica i vescovi, o come quando santa Brigida e santa Caterina da Siena am-moniscono e ottengono il ritorno dei papi a Roma".

Ma la questione rimane bloccata quando si parla di sacerdozio. Dice il papa che "la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne".

Per giustificare questa posizione, sostiene che "il ministero sacerdotale è riservato dal Signore, come sappiamo, agli uomini, in quanto il ministero sacerdotale è governo nel senso profondo". Queste parole non sono riportate dalla Sala stampa del Vaticano (le riporta l'agenzia Zenit, ndt). Ora, ammettiamo, se la ragione fosse questa, che il ministero sacerdotale "è governo nel senso profondo", niente impedisce che sia esercitato anche dalle donne, che, a cominciare da Maria, hanno già dato prova più che sufficiente di essere capaci di assumere con molta profondità le cose di Dio!

Ma il papa ci offre un'altra considerazione importante. Dice che "il punto decisivo della questione è questo: non è l'uomo che fa qualcosa…, in quanto mediante il Sacramento è Cristo stesso che governa, sia tramite l'Eucaristia che negli altri Sacramenti, e così sempre Cristo presiede". Da qui sì, potrebbero derivare conseguenze coerenti, tranquille e assolutamente fondate.

Qui è dunque il punto centrale. Allora, dipende dalle conclusioni che da esso tiriamo. E possono essere sor-prendenti, come sempre succede quando "cade il velo", quando percepiamo l'insidia che il preconcetto ha creato in noi, quando lasciamo penetrare la luce del vangelo nella nostra mente e là sciogliere i nodi tradizionali, tanto più stretti quanto più rivestiti di motivazioni culturali e religiose.

Ebbene, quanto più facciamo valere questa verità centrale affermata dal papa, che "mediante il Sacramento è sempre Cristo stesso che governa", tanto più diventa relativo chi in nome di Cristo amministra il Sacramento, che sia uomo o donna. Quello che importa è che lasci trasparire Cristo come protagonista principale e indispensabile.

E, dunque, siamo prossimi ad un sorprendente consenso su questa questione legittima dell'"offrire più posizioni di responsabilità alla donna nella Chiesa", come afferma Benedetto XVI.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.