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PROMOZIONE UMANA E PENSIERO CRITICO, NUOVA FRONTIERA DELLA "SCELTA RELIGIOSA" DELL'AC?

Tratto da: Adista Notizie n° 35 del 13/05/2006

E nel contesto di questa Chiesa italiana occorre cogliere le sfumature della "passione missionaria" proposta da Alici nella tre giorni associativa. Di primo acchito, infatti, potrebbe avvalorarsi quella interpretazione che vede ripresentarsi, in questo accento sulla missione, l'antica e ricorrente istanza di una sorta di ‘animazione' sociale, o parrocchial-sociale, da affidare ai gruppi di Ac, e ciò non proprio a discapito della formazione e del discernimento, ma quasi.

Ma il linguaggio del presidente nazionale dell'Azione Cattolica sembra rimandare ad una impostazione culturale diversa, dove ‘missione' tende a far rima con ‘promozione umana' e pensiero critico, piuttosto che con ‘animazione e conservazione' dell'esistente.

Citando Emmanuel Mounier, Alici svolge il suo ragionamento a partire dalla lucida analisi del filosofo del personalismo: "il cristianesimo non è minacciato di eresia: non appassiona più abbastanza perché ciò possa avvenire. È minacciato da una specie di silenziosa apostasia provocata dall'indifferenza che lo circonda e dalla sua propria distrazione". Ne consegue – argomenta Alici – che occorre "riconoscere la necessità di un discernimento culturale" capace di misurarsi con quella "astenia culturale" della nostra società che la rende "incapace di riconoscere e promuovere la relazione come dimensione originaria della persona umana": "è come se un solvente micidiale, distillato dalla cultura individualistica, stesse iniettando dosi letali di un virus libertario nel tessuto sempre più fragile della convivenza, che indebolisce i progetti, banalizza le domande di senso, polverizza gli orizzonti dell'attesa, consuma i legami condivisi".

C'è dunque "bisogno di un'associazione in grado di aiutare l'intera comunità cristiana ad acquisire una laicità dello sguardo, capace di penetrare nelle pieghe più sottili e nascoste del vissuto, mantenendo sempre fisso lo sguardo sul Risorto". Un'associazione in grado di fare sintesi tra "la contemplazione incessante di ciò che è ultimo" e la "capacità, tipicamente laicale, di abitare positivamente il penultimo": una "contemplazione nel mondo, se è vero che il mondo è la grazia diventata storia (Y.Congar)".

Tra evangelizzazione e Costituzione

È questo il senso di "una convinta, intelligente, radicale conversione missionaria". E missionaria - prosegue il presidente nazionale di Ac - è quella "Chiesa che ‘rivolta il mondo' attraverso concreti gesti di speranza": "Cristo è risorto e da allora niente è più come prima! L'onda sismica di quest'evento può arrivare oggi ai nostri fratelli se, attraversando la complessa stratificazione (a volte più opaca che trasparente) dei nostri organismi, delle nostre riunioni, delle nostre parole, delle nostre decisioni, essa non viene rallentata, raffreddata, burocratizzata, sterilizzata". Tutto ciò significa "evangelizzazione", declinata attraverso una "nuova passione missionaria" capace di estrarre "cose nuove e antiche" dal "tesoro della ‘scelta religiosa'".

"La fedeltà a questa stessa scelta, oggi, esige – sottolinea Alici - che non si dia di essa solo una riduttiva interpretazione pastorale, ma che si trasformi in un passo avanti nella evangelizzazione. (…). È un passo avanti verso il Paese, con il Vangelo e con la vita", frutto di "percorsi formativi rinnovati, esigenti e incisivi". Necessita quindi intrecciare "insieme progettualità culturale e passione formativa", al fine di dare corpo e respiro a quella "linfa benefica e sotterranea che scorre nelle vene profonde del Paese, esprimendosi in un ethos condiviso, frutto di un delicato equilibrio storico fra libertà individuali e legami vincolanti, su cui si fonda la nostra civiltà giuridica e su cui vigila la Carta costituzionale".

E nel "passo avanti verso il Paese", la Presidenza dell'Azione Cattolica non tralascia di inviare dall'assise di Verona il saluto e gli auguri ai neo presidenti di Camera e Senato Fausto Bertinotti e Franco Marini. Auguri non formali: "Le prime dichiarazioni del senatore Franco Marini e dell'onorevole Fausto Bertinotti - si legge infatti nel testo inviato - sembrano andare nella direzione giusta, quella di un dialogo tra le diverse componenti della vita politica italiana; presidenti, dunque, per unire e non per separare ancora di più. C'è un Paese reale cui l'Azione Cattolica sente il dovere di dare voce e volto; un'Italia capace di coniugare l'impegno per la giustizia con il servizio alla carità.

Le due nomine, con la prossima designazione del presidente del Consiglio dei Ministri, offrono, dunque, l'opportunità di costruire una legislatura capace di creare le condizioni per un clima politico più sereno e operoso. Ma anche per rispondere, nella corretta dialettica democratica, alle legittime aspettative del Paese". (maria rita rendeù)

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