SE EVANGELIZZAZIONE È PROMOZIONE UMANA... CON QUALE LAICATO E CON QUALE CATTOLICESIMO POLITICO?
- Forum redazionale di Adista con MONS. BARTOLOMEO SORGE in vista del Convegno della Chiesa italiana a Verona (16-20 ottobre 2006)
Tratto da: Adista Documenti n° 72 del 14/10/2006
DOC-1784. ROMA-ADISTA. Eppure è accaduto, o meglio, poteva accadere. Laici alla presidenza di un convegno nazionale della Chiesa italiana, una Chiesa tutta presa dalla voglia di ‘tradurre in italiano' il Concilio, convegni nazionali della Chiesa dove si zittisce chi applaude i ritorni indietro del papa, dissenso e discussioni appassionanti ma senza scomuniche. Presi dal vago e ancestrale ricordo di questo giardino dell'eden, e dubbiosi sul fatto che sia mai esistito, abbiamo pensato di parlarne con padre Bartolomeo Sorge, gesuita, già direttore de la Civiltà Cattolica e dell'Istituto di formazione politica "Pedro Arrupe" di Palermo, attualmente direttore di Aggiornamenti Sociali.
Di qui il forum di Adista del 28 settembre scorso, tenuto presso la libreria Ancora di Roma, che ha visto lo stesso Sorge e un nutrito parterre di esponenti del cattolicesimo italiano riflettere sul tema:
Se Evangelizzazione è promozione umana…con quale laicato e cattolicesimo politico?
Ovvero, che resta di una Chiesa impoverita di umanità? Come annunciare cieli nuovi se impauriti da quella stessa libertà dei figli che si vorrebbe annunciare?
Perché, in fondo, la vera questione cattolica italiana è la questione ecclesiale italiana. Problema che stenta a comprendere anche la cultura laica: vano è continuare a porsi il problema della laicità ‘esterna' della Chiesa, farraginoso continuare a discutere di cattolici e politica se non si affronta il cuore del problema, che è quello della laicità ‘interna' alla Chiesa. Un problema che riguarda la tenuta umana, lo spessore e lo stile umano di una Chiesa. Quale annuncio con laici silenti perché formati a non interrogarsi più di tanto, indifferenti, guidati da vescovi o omologati o riottosamente comunque obbedienti anch'essi a superiori gerarchie? Come avviene il discernimento dei segni dei tempi, compagno indispensabile della testimonianza, senza una dimensione permanente e strutturata di dialogo schietto e pubblico tra tutte le realtà della comunità ecclesiale? Ed infine, ma non da ultimo, come formare alla politica intesa come spazio del bene comune e della giustizia, allo spirito critico nei confronti di ogni arbitrio del potere, se dentro la Chiesa esistono logiche di ossequio al potere che conducono a censure e autocensure?
Interrogativi approfonditi, anche nell'approssimarsi del Convegno nazionale della Chiesa italiana a Verona, nel forum con padre Sorge pubblicato qui di seguito. (m.r.r.)
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