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LA SINISTRA ACLI DENUNCIA LA DERIVA MODERATA DELL'ASSE CARBONI-POZZAR

Tratto da: Adista Notizie n° 13 del 17/02/2007

2838) Roma-adista. Una nota congiunta delle opposizioni, gruppo Brenna e gabagliani, sul Consiglio Nazionale Acli dei 7-8 luglio 1973.

"La votazione avvenuta alla fine del Consiglio Nazionale delle ACLI sul documento politico proposto dall'attuale Presidenza ha chiaramente dimostrato l'ampliarsi dello schieramento di opposizione interna e la difficoltà della direzione Carboni-Rosati a gestire il processo di normalizzazione. In particolare, i gruppi di sinistra facenti capo a Brenna e Gabaglio hanno manifestato il proprio dissenso dalla valutazione ottimistica e dalla generale apertura di credito che il documento contiene rispetto alla nuova coalizione governativa di centrosinistra. Le opposizioni hanno rilevato che il nuovo governo esprime l'obiettivo mutamento di clima politico determinatosi con la caduta di Andreotti, sconfitto dalle lotte operaie e dalla mobilitazione democratica e antifascista. Tuttavia, attraverso vari interventi nel dibattito esse hanno sostenuto che il nuovo centrosinistra nasce con pesanti ipoteche confermate dalle conclusioni del congresso DC che esprimono un chiaro disegno di stabilizzazione sociale e politica riconducibile alle esigenze di vasti settori del padronato pubblico e privato, la cui egemonia continua oltre i cambiamenti di formula politica.

Sulla stessa linea, coerentemente alle indicazioni del loro recente congresso nazionale, si sono espressi nel dibattito e nel voto anche i rappresentanti di Gioventù Aclista.

La debolezza politica e le difficoltà dell'attuale maggioranza di centrodestra si sono manifestate di fronte alle dimissioni di due Segretari Nazionali - di cui una motivata con ragioni di dissenso di linea politica - e su altri punti all'ordine del giorno riguardanti l'assetto degli organi esecutivi ed i rapporti interni tra le varie componenti. Infatti. mentre il Presidente Carboni ha dovuto riconfermare la piena legittimità dell'azione svolta dalle opposizioni riconoscendo il diritto all'organizzazione del dissenso ed alle sue autonome manifestazioni, nel corso dei lavori del Consiglio Nazionale la maggioranza di centrodestra, ha di fatto impedito alla "sinistra ACLI" (Brenna), con evidente forzatura, di completare la propria rappresentanza nel Comitato Esecutivo. A seguito di tale fatto, la "sinistra ACLI" ha annunciato le dimissioni dell'altro suo rappresentante nell'Esecutivo e la sospensione della partecipazione a tutti gli organi direttivi e consultivi delle ACLI e degli Enti di Servizi Sociali. Da parte sua, "alternativa aclista" (Gabaglio) ha annunciato che esaminerà il comportamento da assumere in relazione a questi gravi episodi".

(Adista n. 322 del 18 luglio 1973)

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