A TORINO CONSULTORIO CATTOLICO APRE LE PORTE A COPPIE DI FATTO E COPPIE E OMOSESSUALI
Tratto da: Adista Notizie n° 15 del 24/02/2007
33764. TORINO-ADISTA. Tra 'non possumus' e 'note vincolanti' il consultorio cattolico apre a coppie di fatto etero e omosessuali. Succede a Torino dove il 'Punto Familia' - istituzione di ispirazione cattolica che già dal 1963 opera nel territorio con diversi progetti di impegno sociale rivolti soprattutto alla famiglia - lancia una nuova ed interessante iniziativa: "Qualcosa di coppia? Sì, lo voglio". Un percorso - si legge nella brochure – per "imparare l'arte della manutenzione della coppia, migliorare la capacità di comunicazione, prevenire crisi e conflitti nella relazione, far crescere desiderio, gioco e umorismo", rivolto a "coppie in divenire, che vivono insieme e non, sposate e non, credenti e non, giovani e meno giovani".
Se da un lato l'esplicita articolazione, tra l'elenco dei destinatari, delle diverse tipologie di 'coppia' testimonia un'apertura verso diverse forme di unione anche 'non tradizionali', dall'altro, il mancato riferimento alle coppie omosessuali, da alcuni definite 'non naturali', potrebbe far pensare ad un'omissione indotta dal clima di tensione generato dai pronunciamenti della gerarchia ecclestica. Il dubbio è stato chiarito il 5 febbraio scorso, in occasione della presentazione del progetto nel capoluogo piemontese dove, alla presenza della stampa, don Giordano Muraro, padre domenicano e docente di Teologia morale, nonché presidente dell'associazione, non si è sottratto alle insidiose domande dei giornalisti sull'accessibilità del servizio alle coppie gay. Don Muraro, infatti, ha assicurato che se allo sportello dovessero presentarsi coppie omosessuali sarebbero accolte come tutte le altre "a condizione che - ha dichiarato padre Muraro - diano la loro disponibilità ad ascoltare quello che abbiamo da offrire e a seguire il percorso". "Ci mancano - ha precisato padre Muraro - gli strumenti per interpretare le dinamiche delle coppie omosessuali, ma non siamo spaventati dall'idea di inserirle. D'altronde non capiamo tutto questo mettere l'accento sull'essere gay o meno. Il nodo non è essere etero o omosessuali, ma la volontà di essere coppia. D'altro canto noi non entriamo mai nel merito delle scelte di nessuno, neanche degli eterosessuali che decidono di non sposarsi ma di convivere". "Ad essere in crisi oggi – prosegue il presidente di 'Punto Familia' – non è soltanto il matrimonio, ma la coppia. Per questo abbiamo pensato ad un ciclo di incontri per riscoprire l'abc della vita in due". Le relazioni affettive, quindi, sono al centro del progetto poiché hanno un valore in sé a prescindere da qualsiasi tipo di caratterizzazione giuridica o sessuale. L'iniziativa di 'Punto Familia', malgrado l'intransigenza del Vaticano sul tema in questione, gode dell'approvazione del card. Poletto che, come ha dichiarato lo stesso padre Muraro, "ha dato il suo assenso".
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