Nessun articolo nel carrello

CATTOLICESIMO DEMOCRATICO, SINISTRA, CRISI DELLA RAPPRESENTANZA, PARTITO DEMOCRATICO: QUALE FUTURO PER IL PROGETTO DELL'ULIVO NELL'EPOCA DELL'ANTIPOLITICA?

- Forum redazionale di Adista Roma, 7 giugno 2007

Tratto da: Adista Documenti n° 50 del 07/07/2007

DOC-1875. ROMA-ADISTA. Politica democratica, e va bene. Ma democratica come? È pur vero che un anno fa, a fronte del baratro al governo mascherato da macchietta d’avanspettacolo, siamo andati ad elezioni limitandoci a chiedere il ripristino della legalità democratica, il ritorno del senso dello Stato, il decoro di istituzioni preposte alla salvaguardia della Cosa pubblica, forze dell’ordine non guidate da fascisti picchiatori di persone inermi, una legge uguale per tutti, la fine di provvedimenti ad e contra personam, e, azzardando, anche qualche chiarimento sui vari delitti e stragi d’Italia, non ultimi quelli di mafia. In fondo con che altro si potrebbe tradurre tutto ciò se non col termine democrazia? Quindi non facciamo i difficili, molti di noi si sono limitati ad auspicare il ritorno del semplice Stato di diritto, inteso come garanzia di libertà e giustizia. Veramente, ci avevamo un po’ preso gusto alla sola idea di tutto questo, per cui abbiamo osato sperare pure nella fermezza verso gli alleati d’Oltreoceano nel contestare ogni esportazione tramite bombe della succitata democrazia, nonché qualche “No” a pieni polmoni verso ulteriori basi militari, vicentine o meno, qualche consistente taglio alla Difesa e qualche consistente risorsa alla solidarietà sociale, ecc. Ma dovremmo comunque essere tutti soddisfatti di un partito che si prefigge di essere semplicemente democratico. Il problema è che di semplice c’è solo il populismo, il qualunquismo e la violenza del buio della ragione, mentre il resto è dannatamente complesso. La convivenza è complessa, figuriamoci la convivenza democratica! In Italia, per esempio, c’è voluta addirittura una Guerra mondiale per far finire la dittatura e far rinascere dalle viscere della storia popolare quei filoni carsici di umana convivenza che uomini e donne “di buona volontà” avevano coltivato attraverso le loro storie di “pace, giustizia e salvaguardia del creato”. Storie ‘marxiste’, storie ‘cristiane’, storie ‘liberali’: tutte confluite in una Costituzione che ha buttato il cuore di queste stesse storie oltre l’ostacolo della differenza in vista di un orizzonte, di un bene comune. Ma non è neutra, non di senso comune, paradossalmente, la battaglia per il bene comune. Troppo forti gli appetiti degli interessi, spesso non legittimi, dei ‘chierici’ di ogni casta e dei ‘furbetti’ di ogni fascia sociale. Per cui si è dovuto scegliere da che parte stare per stare dalla parte di tutti, ovvero della Cosa pubblica. Ci piace ancora pensare che questo essere partigiani debba ancora dare anima alla storia di una sinistra che ‘viene da lontano’: cristiani compresi, a partire da riferimenti ineludibili quali Emmanuel Mounier o Pier Giorgio Frassati. Riuscirà il Partito democratico a tradurre in domani il senso, lo spessore, la laicità della vita, la sfida e la memoria viva di una storia così? Noi glielo auguriamo, e ce lo auguriamo per il Paese, a prescindere dalle collocazioni ‘partitiche’ di ciascuno. Augurandoci magari di non dover assistere ancora all’“insostenibile leggerezza dell’essere” propagandata in questi giorni dai manifesti sui muri di Roma che reclamizzano le un tempo Feste dell’Unità ribattezzandole Democratic Party. Fin troppo inevitabile la risposta: No sinistra? No Party!
Ai lettori di Adista qualche spunto di riflessione attraverso il nostro Forum redazionale sul Partito Democratico che pubblichiamo qui di seguito. Interlocutori invitati: Angelo Bertani (già dirigente nazionale di Azione Cattolica e già vicedirettore di Famiglia Cristiana), Furio Colombo (giornalista e scrittore, già direttore de “L’Unità” e ora senatore del gruppo L’Ulivo), Raniero La Valle (giornalista, scrittore, già senatore della Sinistra Indipendente), Giorgio Tonini (già Presidente nazionale della Fuci, senatore dell’Ulivo e vicepresidente della Commissione Affari Esteri del Senato, nonché uno dei “12 saggi” autori del Manifesto per il Partito Democratico). (maria rita rendeù)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.