• Home
• Notizia Adista (Blu, Verde, Rosso)

Giovanni Avena mi invita ad una conclusione. Io non ho una conclusione. Mi sembra soltanto che forse tutto questo ci rimanda al problema della distinzione (che non è separazione ma intelligente relazione) del momento della deliberazione politica dal momento della formazione dell’immaginario collettivo e delle culture. È un problema grande. La deliberazione (che in sé comprende comunque il ragionamento politico e la saggezza o meno della politica), la scelta, l’esito chiaro della competizione politica e il ricambio legittimo di persone e di linee è vitale per la democrazia, come ci ricordava Giorgio Tonini. Non era moralità politica quella che considerava normale sciogliere un consiglio comunale o un governo ogni 15 giorni, tanto poi a ‘governare’ ci pensavano apparati, poteri militari e imprenditoriali, logge, mafie e miasmi vari! È vero che occorre ribadire il primato della politica circa la funzione di governo della Cosa Pubblica (ma - ribadiamolo - il primato non va tradito stravolgendolo in tattica di consorterie e privatissimi interessi). Per una politica forte, cioè foriera di una democrazia salda, occorre dunque la relazione tra il momento della deliberazione e quello della formazione, attraverso una classe politica capace di cultura politica improntata al senso del bene comune e della giustizia. E capace di interagire con l’immaginario collettivo, non limitandosi ad inseguirlo al ribasso, ma cimentandosi con la capacità di saperne suscitare un altro, in vista di un orizzonte democratico almeno un po’ simile a quello, splendido, dipinto dai principi fondamentali della nostra Costituzione.