Nessun articolo nel carrello

"AMICI DEI TERRORISTI". IL CORRIERE ATTACCA L’APPELLO "GAZA VIVRÀ". E FRANZONI RISPONDE

Tratto da: Adista Notizie n° 79 del 17/11/2007

34136. ROMA-ADISTA. A Gaza un milione e mezzo di esseri umani sono "sotto assedio, accerchiati dal filo spinato, senza possibilità né di uscire né di entrare. Come nei campi di concentramento nazisti, essi sopravvivono in condizioni miserabili, senza cibo né acqua, senza elettricità né servizi sanitari essenziali. Come se non bastasse, l’esercito israeliano continua a martellare Gaza con bombardamenti e incursioni terrestri pressoché quotidiani in cui periscono quasi sempre cittadini inermi". Per questa ragione, una serie di intellettuali e personalità della società civile italiana ha promosso nelle scorse settimane l’appello "Gaza vivrà" (www.gazavive.com), in cui vengono rivolte quattro richieste al governo Prodi: rompere l’"embargo genocida" contro Gaza "cessando di appoggiare la politica di due pesi e due misure per cui chi sostiene al-Fatah mangia e chi sta con Hamas crepa"; farsi carico "in tutte le sedi internazionali sia dell’urgenza di aiutare la popolazione assediata sia di quella di porre fine all’assedio militare di Gaza"; annullare "la decisione del governo Berlusconi di considerare Hamas un’organizzazione terrorista riconoscendola invece quale parte integrante del popolo palestinese"; e cancellare "il Trattato di cooperazione con Israele sottoscritto dal precedente governo". Fra i firmatari figurano i nomi di Gianni Vattimo, Danilo Zolo, Margherita Hack, Edoardo Sanguineti, Franco Cardini, Costanzo Preve, Domenico Losurdo, Giulio Girardi e Giovanni Franzoni.

Tutti costoro vengono definiti da Magdi Allam sul Corriere della Sera (4/11) "il partito degli intellettuali che paragona Israele ai nazisti". Scrive Allam: "Per aver formulato i medesimi concetti il 19 agosto 2006, il presidente e il segretario dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), Mohammed Nour Dachan e Hamza Roberto Piccardo, sono finiti sotto indagine da parte della Procura di Roma per ‘aver diffuso idee fondate sull’odio razziale e religioso’ e per ‘istigazione alla violenza’. Ma a tutt’oggi nessun magistrato si è mosso nei confronti del nuovo aberrante manifesto che paragona Israele al nazismo". "Come è possibile – conclude il giornalista del Corriere – che in Italia, in particolar modo in seno alle università, alla sinistra radicale e ai sindacati, possa affermarsi una posizione così netta a favore di un gruppo terrorista islamico, finora sostenuta soltanto dagli estremisti islamici dell’Ucoii legati ai Fratelli Musulmani? Come è possibile che nelle istituzioni nessuno abbia niente da dire ai 2073 che hanno paragonato Israele al nazismo?".

Giovani Franzoni, interpellato da Adista, risponde così ad Allam: l’editoriale del Corriere "ignora che Hamas trova il suo consenso nella popolazione per il fatto che resiste, anche militarmente, all’occupazione trentennale dei territori palestinesi, ripetutamente condannata dalle Nazioni Unite; tace sul fatto che Hamas abbia offerto una tregua di 10 anni a condizione che Israele si ritiri nei suoi confini e riconosca i diritti dei profughi palestinesi; non considera che Hamas tenti e ritenti, anche nel corso di un doloroso e sanguinoso conflitto interno con la polizia dell’Autorità palestinese, la via della riconciliazione e della trattativa per ricostituire il governo di unità nazionale; non considera, infine, che Hamas dimostri di non essere poi così monolitica nelle sue posizioni ma conosca delle tensioni interne e che Al Qaeda – questa sì, vera organizzazione terroristica – attacchi e critichi Hamas proprio perché insiste nel seguire la via della politica e della trattativa".

Per quanto concerne il paragone con i campi di concentramento nazisti, l’ex abate di San Paolo fuori le mura dichiara: "L’occupazione dei territori palestinesi e la politica del muro offende l’ebraismo e disonora Israele. L’allusione che c’è nell’appello ‘Gaza vivrà’ al fatto che la popolazione palestinese vive prigioniera, come in un Lager a cielo aperto, è umiliante per Israele e per chiunque ami la cultura e la spiritualità ebraica, proprio perché non è infondata. Proprio chi ama l’ebraismo e riconosce lo stato israeliano si indigna per la contraddizione vergognosa che merita, nei suoi comportamenti, la peggiore delle definizioni". (e. c.)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.