Nessun articolo nel carrello

IL VATICANO APPROVA LO STATUTO NEOCATECUMENALE. IL “CAMMINO” PROSEGUE, MA LA STRADA È PIÙ STRETTA

Tratto da: Adista Notizie n° 49 del 28/06/2008

34488. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. È stato un lungo travaglio. Ma alla fine, per i neocatecumenali, la tanto agognata approvazione pontificia è arrivata. Il 13 giugno, presso l'Aula Magna del Pontificio Consiglio per i Laici, il presidente del dicastero, il card. Stanislao Rylko, ha infatti consegnato nelle mani dei tre leader del Cammino, Kiko Argüello, Carmen Hérnandez e p. Mario Pezzi, il Decreto di approvazione definitiva dello Statuto del Cammino. Il Decreto, che porta la data dell’11 maggio 2008, conferma nella sostanza lo Statuto già approvato ad experimentum dalla Santa Sede nel luglio 2002 per un periodo di cinque anni. Di anni ne sono però nel frattempo passati sei. Era quindi sin dalla scorsa estate che si attendeva il definitivo sì del Pontificio Consiglio per i Laici, ma la ratifica era stata più volte rimandata. Il Vaticano aveva espresso infatti più volte dubbi in merito ad alcuni aspetti del movimento, fra cui le pratiche liturgiche. Pesavano poi diversi aspetti dottrinari contenuti nel Direttorio catechetico al vaglio di ben 5 congregazioni vaticane (Dottrina della Fede, Culto Divino, Clero, Educazione Cattolica e Laici).

Ma più delle questioni che da anni fanno discutere il mondo ecclesiale (eccessivo leaderismo, separatismo rispetto alle altre realtà ecclesiali, difficoltà di inserimento del Cammino nella pastorale parrocchiale e diocesana, preminente ruolo dei catechisti laici rispetto ai presbiteri, potere di controllo dei catechisti sui catecumeni), è stata in questi ultimi anni soprattutto la “fantasia liturgica” dei neocatecumenali a ritardare il placet vaticano. Non a caso, nel dicembre del 2005 (v. Adista n. 3/06), su disposizione di Benedetto XVI, il card. Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, inviò, ai tre massimi dirigenti del Cammino una lettera che elencava, in sei punti, alcune dettagliate norme a cui i neocatecumenali sarebbero stati tenuti da quel momento in poi ad attenersi: partecipare, almeno una volta al mese, alla messa insieme a tutta l'assemblea parrocchiale (ciascuna comunità celebra separatamente il sabato sera); evitare lunghe monizioni a commento delle letture; lasciare al sacerdote il compito di pronunziare l'omelia; limitare l'uso delle "risonanze"; ricevere la comunione nel modo previsto dalla normale prassi liturgica.

 

Qualcosa è cambiato

Seppure piuttosto simile al testo approvato ad experimentum nel 2002, lo Statuto varato il 13 giugno scorso qualche significativa modifica la contiene. La più rilevante riguarda l’abbandono della possibilità di ricevere la comunione restando a sedere. L’art. 13 comma 3 del nuovo testo recita infatti: “Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del rito romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto”. Le eccezioni al rito romano concesse al Cammino consistono nella possibilità di usare il pane azzimo al posto delle ostie, lo spostamento del rito della pace (che nella liturgia neocatecumenale avviene dopo la preghiera dei fedeli e prima della consacrazione), la Comunione sotto le due specie, le monizioni e le risonanze (pur con le limitazioni già esplicitate nella lettera di Arinze).

Viene inoltre ulteriormente rafforzato il potere di controllo dei vescovi sul Cammino. L’art. 2 afferma che “il Cammino neocatecumenale si attua nelle diocesi sotto la giurisdizione, la direzione del Vescovo diocesano e con l’assistenza, la guida dell’Équipe Responsabile internazionale”. Un modo per togliere potere a Kiko e Carmen a vantaggio del vescovo. La vecchia formula recitava infatti: “Sotto la direzione del Vescovo diocesano e con la guida dell’Équipe Responsabile internazionale”.

Cambia anche il comma 2 dell’art. 13, che nella forma attuale afferma che “i neocatecumeni celebrano l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità, dopo i primi vespri della Domenica. Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli”. L’inserimento delle celebrazioni “nella pastorale liturgica domenicale delle parrocchie”, assente nel vecchio Statuto, non renderà più necessaria la partecipazione una volta al mese dei membri del Cammino alla Messa domenicale insieme a tutti gli altri parrocchiani. Resta invece l’obbligo (previsto già sei anni fa) che le celebrazioni del sabato siano aperte a tutti. Del resto, una delle questioni che aveva più suscitato polemiche nel mondo ecclesiale era stata proprio la rigida separatezza con cui ciascuna comunità neocatecumenale pretendeva di celebrare la propria eucarestia la sera del sabato.

Modificato anche l’articolo dello Statuto che tratta della delicata questione degli scrutini. Il Cammino neocatecumenale è un itinerario di fede scandito da diverse tappe. I passaggi da una fase all'altra non sono automatici, ed anche i tempi variano molto a seconda dei casi. I giudici inappellabili della maturazione nella fede dei candidati sono i catechisti, i quali condizionano il passaggio ad un livello superiore del Cammino al superamento di uno scrutinio, cioè di un interrogatorio pubblico nel corso del quale il catechista può entrare nella sfera più intima e personale del candidato. In passato sono stati in molti a lamentare il tono inquisitorio degli scrutini. Ora, in aggiunta all’art. 28 comma 4 – identico rispetto alla formulazione del 2002 – che precisa che i catechisti “durante gli scrutini di passaggio da loro guidati devono mantenere il massimo rispetto per gli aspetti morali della vita intima dei neocatecumeni che rientrano nel foro interno della persona”, l’art. 19 comma 2 del nuovo Statuto stabilisce che “gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’Oica, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica”. Nella vecchia formulazione, accanto alla normativa canonica si citavano anche l’Oica (l’Ordo Initiationis Christianae Adultorum) e il Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale (i controversi e riservati testi tratti dalla predicazione di Kiko e Carmen su cui si basano le catechesi del Cammino). La scomparsa di riferimenti diversi rispetto al Diritto Canonico dovrebbe rendere più omogenea la conduzione dello scrutinio e più facile l’individuazione di eventuali abusi.

Il Cammino neocatecumenale, afferma lo Statuto, è un itinerario di fede valido anche per coloro che non hanno ancora ricevuto il battesimo. All’art. 25 comma 3 si precisa però che, “per completare la preparazione al battesimo, e celebrarlo nella notte di Pasqua, si segue quanto prescritto dall’Oica”. Nella vecchia formulazione la celebrazione pasquale del battesimo era lasciata alla discrezione dei dirigenti del Cammino: per celebrarlo, infatti, stabiliva lo Statuto del 2002, “di norma è conveniente attendere la conclusione del secondo scrutinio, 4 anni circa. La decisione viene presa dal parroco, insieme all’équipe di catechisti”.

 

Qualcosa è restato

Tra le conferme, spicca la formulazione dell’art. 1, che definisce il Cammino un “itinerario di formazione cattolica”. Non un movimento ecclesiale, quindi, e nemmeno un’associazione. Un unicum nel panorama ecclesiale, tanto che per definire il Cammino non si fa riferimento ad alcuna delle tipologie previste dal Codice di Diritto Canonico, ma alle parole usate da Giovanni Paolo II nella famosa lettera inviata, nell'agosto del 1990 all'allora presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Paul Josef Cordes. Lettera, per la verità, piuttosto controversa (v. Adista n. 9/2002), ma da anni propagandata dai neocatecumenali (che l’hanno messa anche sulla home page del loro sito) come prova di un riconoscimento pontificio avvenuto de facto, già da molto tempo.

Nonostante il Cammino non assuma nessuna delle figure giuridiche che il Diritto Canonico prevede per le aggregazioni laicali, lo Statuto - recependo un decreto del Pontificio Consiglio per i Laici del 2004 - conferma (art. 1 comma 3) che il Cammino è “dotato di personalità giuridica pubblica”. Può perciò disporre e amministrare autonomamente anche beni patrimoniali, seppure subito lo Statuto sembra voler porre in ombra questo aspetto, specificando che il Cammino “consta di un insieme di beni spirituali”. (valerio gigante)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.