UNA FESTA PER LO SPIRITO. LA LETTURA DEL “CREDO” DI UNA TEOLOGA FEMMINISTA
Tratto da: Adista Documenti n° 64 del 20/09/2008
DOC-2034. DENVER-ADISTA. La rabbia si vince con il perdono, “succhiando il veleno” delle ferite che la Chiesa talvolta ha inferto ai suoi membri e in particolare a religiosi e religiose. Con un suggestivo intervento che si è dipanato come una sorta di “banchetto” spirituale sulla scorta del Credo niceno, esaminato alla luce della teologia contemporanea, la nota teologa femminista sr. Elizabeth Johnson, docente alla Fordham University di New York, si è rivolta il 2 agosto scorso, a Denver, in Colorado, ai superiori e alle superiore delle congregazioni religiose statunitensi. Dall’1 al 4 agosto, infatti, quasi un migliaio di membri della Leadership Conference of Women Religious (LCWR, con 1.500 aderenti in rappresentanza delle 67.000 religiose Usa) e della Conference of Major Superiors of Men (CMSM, in rappresentanza dei circa 20.000 religiosi) si sono riuniti in un’assemblea congiunta che ha luogo ogni quattro anni e che in questa occasione è stata dedicata al tema della vita religiosa oggi e intitolata “Su questo monte santo” (On This Holy Mountain).
Tra i vari interventi, oltre a quello della Johnson, la relazione del francescano p. Richard Rohr, che ha invitato i religiosi a vedere la realtà attraverso un pensiero non dualistico, che vada oltre la mentalità razionalista del mondo post-moderno. Il dono dei religiosi al mondo, ha detto, è la loro capacità di comprendere le profondità delle verità oggettive e di vivere con una coscienza alternativa che superi lo schema mentale del “tutto o niente”.
Nel corso dell’assemblea, LCWR e CMSM hanno inoltre approvato un appello congiunto per la promozione di azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico.
Di seguito riportiamo, in una nostra traduzione dall’inglese, ampi stralci della relazione della Johnson, intitolata The Banquet of the Faith (Il banchetto della fede, ndr). (ludovica eugenio)
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