Nessun articolo nel carrello

“UN’ITALIA DIVERSA”. DALLA VERITÀ. L’ARCI SMENTISCE I DATI SUI ROM PUBBLICATI SUL LIBRO DI VESPA

Tratto da: Adista Notizie n° 69 del 11/10/2008

34623. ROMA-ADISTA. “Una questione seria e delicata, brutalizzata da numeri falsi e fuorvianti, prontamente diffusi dai giornali della destra”, che non vedono l’ora di gettare fango sulle associazioni impegnate per l’integrazione dei rom nel Paese. Così, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma lo scorso 29 settembre, Sergio Giovagnoli – presidente dell’Arci Solidarietà Lazio – ha replicato ai dati diffusi da Bruno Vespa sui progetti di scolarizzazione dei ragazzi rom, forniti in occasione della presentazione del suo ennesimo libro, “Un’Italia diversa. Viaggio nella rivoluzione silenziosa”.

Nel volume si legge infatti che sarebbero 313 gli alunni provenienti dai campi rom di Tor de’ Cenci e Castel Romano, situati a sud di Roma lungo la Pontina. Di questi, solo un terzo parteciperebbero al progetto scuola dell’Arci. Il tutto per una spesa media di 7.000 euro ciascuno, 9.000 se si considerano solo i ragazzi che effettivamente risultano presenti in aula.

Secondo l’Arci questi dati, pregiudiziali oltre che falsi, hanno l’obiettivo di “diffamare l’attività di Arci Solidarietà e ridurre gli interventi a favore dei minori rom”. Si vuole far passare il messaggio che è inaccettabile “dare tutti questi soldi agli zingari, che andrebbero cacciati via, e ad un’associazione ‘di sinistra’ che sembra pure falsificare i dati”.

Ma la realtà, afferma l’Arci, è ben diversa da quella raccontata nel libro di Vespa. Degli 884.000 euro stanziati per il progetto di scolarizzazione gestito dall’associazione nei campi rom, larga parte serve per pagare i 60 operatori (che in media non guadagnano più di 750 euro mensili ciascuno) e le spese per gli spostamenti. L’Arci Solidarietà, per la precisione, tratta 4 lotti, 7 campi e 5 nuclei familiari sparsi per la città. Considerando poi che molte “scuole dell’autonomia” manifestano aperta ostilità ad accogliere questi ragazzi, si è costretti a lunghe tratte – e maggiori costi per gli spostamenti – per raggiungere gli istituti di destinazione. Alla fine, stando ai calcoli dell’Arci, la spesa per ogni bambino è di 1.038 euro (4,5 euro al giorno circa). Tra l’altro, la quota di gettito pubblico destinata ai progetti educativi, che si svolgono all’interno delle scuole, ricade positivamente su tutta la classe, e dunque anche sui bambini italiani.

I ragazzi “effettivamente frequentanti” non sono poi solo un terzo degli iscritti, come afferma Vespa nel libro, ma raggiungono il 50%. E questo è facilmente dimostrabile, pagelle alla mano. Si chiede infatti Giovagnoli: “Come può una scuola promuovere tutti questi bambini se non hanno mai frequentato?”. Un dato significativo è anche la media dei giorni di frequenza annuale: 180 su circa 200. I 20 di assenza in aula sono dovuti, oltre che alle malattie e ai motivi di famiglia, alle condizioni estremamente limitanti dei campi: gli allagamenti quando piove, l’assenza dei mezzi di trasporto, il traffico che congestiona la Pontina per ore e, recentemente, i frequenti blitz delle forze dell’ordine che paralizzano i campi intere giornate. “Non è un caso – hanno confermato diversi presenti alla conferenza – che da aprile scorso le presenze in aula si sono fatte incostanti”. “La frequenza a scuola – ha poi chiarito Giovagnoli – è statisticamente subordinata alla condizione del campo in cui si vive”.

Secondo il presidente di Arci Solidarietà Lazio, occorre poi osservare i dati alla luce dei progressi e delle prospettive. “Il fatto che oggi si scolarizzino anche i giovani delle scuole superiori è un segnale incoraggiante”. La dismissione di questo progetto avrebbe poi conseguenze nefaste, non solo per i diretti interessati: “I ragazzi ricadrebbero facilmente nel circuito penale – ha chiarito Giovagnoli – il che, per le istituzioni, comporterebbe costi di molto maggiori rispetto a quelli sostenuti nel progetto”. “Sono soldi benedetti – ha chiosato – perché l’alternativa sarebbe l’abbandono per questi bambini che nella scuola trovano l’unica istituzione amica”. Insomma, per l’Arci, Vespa ha mostrato “scarsa deontologia professionale”, perché ha diffuso dati falsi senza nemmeno preoccuparsi di confrontarli con quelli dell’associazione e delle scuole, partendo invece da posizioni preconcette e disfattiste. Per il danno di immagine che ne può derivare, ha annunciato Giovagnoli, “stiamo studiando la possibilità di intentare causa a Vespa e chiedergli un risarcimento danni”.

Lina Rita Volpe – dirigente scolastico dell’istituto “U. Nistri-O. Respighi” di Roma, coinvolto nel progetto di scolarizzazione dell’Arci – ha scritto una lettera a Il Tempo e a Libero, testate che avevano subito cavalcato lo “scoop” di Vespa, denunciando lo spreco di denaro pubblico a favore dei rom. “Tralascio di commentare il tono dei vostri articoli, che mi pare corrivo e inadeguato visto che si parla di minori”, ha scritto la Volpe. “Io non so quanti euro ‘a cranio’ per ‘questi zingarelli’ a Bruno Vespa appaiono ben spesi; consiglio a lui e ad altri giornalisti” “di riservare la propria vis polemica verso altri sprechi molto meno nobili, compresi certi contratti Rai (canone pubblico) per ragazzotti e ragazzotte che nella mia scuola prenderebbero sicuramente 5 in italiano e penso anche in condotta”. (giampaolo petrucci)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.