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LA “CREMA” DELLA LAICITÀ IN PIAZZA CONTRO I SOLDI DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLA SCUOLA DI CL

Tratto da: Adista Notizie n° 49 del 09/05/2009

34985. CREMA-ADISTA. “Basta con le regalie alle scuole private!”; “Neanche un euro all’istituto privato di Comunione e Liberazione!”; “Contro i favoritismi clientelari a Cl! Contro i finanziamenti alle scuole private! Per una scuola pubblica, democratica, gratuita e laica”. Queste alcune delle parole d’ordine di una importante manifestazione svoltasi a Crema il 18 aprile scorso e promossa dagli studenti del Comitato in difesa della Scuola Pubblica (ma sostenuta anche da sigle politiche, sindacali e dell’associazionismo locale, come il Prc e i Giovani Comunisti, Sinistra e Libertà, Sinistra Critica, Cub, Sdl, Retescuole). Centinaia di persone, tra cui molti studenti, genitori, insegnanti, si sono ritrovate in corteo per protestare contro la politica scolastica della Regione Lombardia e, in particolare, contro i finanziamenti regionali concessi dalla giunta guidata da Roberto Formigoni (4,5 milioni di euro in tre anni) ad una scuola di Comunione e Liberazione, che sarà realizzata nel territorio del comune di Crema. Si tratta della costruzione di un polo scolastico privato in località Cascina Valcarenga, che comprenderà scuola elementare, media e superiore. Più un centro sportivo. La realizzazione del complesso sarà resa possibile in virtù di un protocollo d’intesa firmato tra il Pirellone, il comune di Crema e la fondazione Charis (legata alla Compagnia delle Opere).

La vicenda ha inizio il 26 marzo 2008, quando il sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso (Forza Italia), invia un fax alla Regione Lombardia segnalando due interventi di edilizia scolastica in scuole non statali, per i quali chiedeva contributi regionali (oltre al nuovo polo scolastico, la ristrutturazione della scuola d'infanzia “Paola di Rosa”). Dopo solo due giorni, il 28 marzo mattina, i rappresentanti di Regione Lombardia, comune di Crema e Fondazione Charis firmavano un protocollo d’intesa che prevedeva la partecipazione della Regione al finanziamento del nuovo complesso con 4,5 milioni di euro, su una spesa totale di 14 milioni. Lo stesso giorno, la giunta comunale provvedeva alla ratifica del protocollo. Il 9 aprile 2008 poi, la Giunta regionale approvava la delibera n. 7030, relativa a tutti gli interventi e finanziamenti in Lombardia per il 2008 in materia di edilizia scolastica, contenente anche la prima tranche di finanziamenti - 1 milione di euro - per il progetto della Fondazione Charis. "Efficienza", per gli amministratori regionali. Fretta sospetta per l’opposizione, che aveva tentato di opporsi in diverse sedi al progetto anche attraverso alcune interrogazioni firmate da Agostino Guerci (consigliere comunale a Crema del Pd), Pier Luigi Tamagni (consigliere provinciale del Pd), e Luciano Muhlbauer, Osvaldo Squassina e Mario Agostinelli (consiglieri regionali Prc).

In Lombardia, finanziare con soldi pubblici l’edilizia scolastica privata è possibile dal 2006, da quando, cioè, la maggioranza di centrodestra ha introdotto (delibera del Consiglio Regionale N. VIII/0149 dell’11 aprile 2006) la possibilità di destinare - per il triennio 2007-2009 - una quota fino al 25% dello stanziamento disponibile alla cosiddetta “programmazione negoziata”, cioè alla trattativa diretta tra governo regionale, enti pubblici e soggetti privati. La direttiva ovviamente non specificava che tale quota speciale dovesse servire soprattutto a finanziare l’edilizia privata, ma è quello che è avvenuto: negli anni 2007 e 2008, infatti, in quota “programmazione negoziata” sono stati complessivamente erogati 6 milioni di euro a favore di 10 progetti; tra questi, uno soltanto riguardava un istituto pubblico.

A fronte di ciò, salta invece agli occhi come, in provincia di Cremona, per l’edilizia scolastica pubblica siano stati stanziati nel 2008 soltanto 400.135 euro, mentre ai soli istituti privati di Crema è andato più di 1 milione di euro (per l’esattezza, 1 milione per la “Cascina Valcarenga” e 150 mila per il “Paola di Rosa”). Inoltre, il progetto della Fondazione Charis è l’unico tra i cinque interventi a favore di privati finanziati dalla delibera 7030 che non consiste in ristrutturazioni, manutenzioni o messa in sicurezza, ma nella costruzione ex novo di un istituto. Infine, c’è la questione della estrema rapidità del provvedimento, che ha fatto pensare a diversi esponenti dell’opposizione che la Regione non abbia avuto i tempi tecnici per verificare la sussistenza dei criteri necessari ad accedere ai contributi regionali. Per il consigliere regionale del Prc Muhlbauer, da anni impegnato sui temi della laicità e della difesa della scuola pubblica in Lombardia si tratta di “un vero scandalo, ma purtroppo anche un caso del tutto normale in questa Regione”, dove “l’istruzione privata, sovente legata agli ambienti confessionali, gode infatti di un favore e di privilegi inaccettabili a scapito del bene comune”. Così, “mentre le scuole pubbliche cadono a pezzi, una fondazione legata a Cl ottiene un contributo regionale di 4,5 milioni di euro per costruire una scuola nuova di zecca”.

Ed in effetti, la vicenda di Crema si colloca all’interno di una politica scolastica regionale particolarmente “generosa” nei confronti delle scuole private. Dal 2001, anno in cui divenne effettivo il buono-scuola, sono stati spesi circa 282 milioni di euro per le scuole private, e altri 45 saranno rimborsati alle famiglie che mandano i figli alle private per l’anno scolastico 2008/2009. Neanche a dire che questi fondi vanno a vantaggio dei nuclei familiari a basso reddito (v. Adista n. 88/2008): il 70% delle famiglie che hanno ricevuto il buono dichiara infatti oltre 30mila euro di reddito annuo. Frattanto, i 970mila studenti della scuola pubblica devono accontentarsi delle briciole: 8,5 milioni di euro per il ‘diritto allo studio’. E per ottenere un magro sussidio devono pure dimostrare di essere meritevoli ed economicamente svantaggiati. (valerio gigante)

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