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L’ATTESA È FINITA. APPROVATA LA REVISIONE DELLE INTESE CON LE CHIESE VALDESE ED AVVENTISTA

Tratto da: Adista Notizie n° 64 del 13/06/2009

35052. ROMA-ADISTA. Ci sono voluti anni, ma finalmente l’Unione delle Chiese valdesi e metodiste e l’Unione delle Chiese Cristiane Avventiste (Uicca) hanno ottenuto la revisione delle Intese con lo Stato italiano. Il 26 maggio scorso infatti la Commissione Affari Costituzionali della Camera, riunita in sede legislativa (cioè con la possibilità di approvare un testo senza bisogno del voto delle due Camere), ha approvato le modifiche chieste dalle due Chiese: per l’entrata in vigore manca solo la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dopo un iter protrattosi per ben otto anni, per i valdesi si apre la possibilità, nell’ambito della ripartizione dei fondi dell’8 per mille, di accedere anche alla consistente fetta derivante dalle quote non espresse: era dal 2001 infatti che il Sinodo valdese, modificando il suo precedente orientamento (nel 1993 aveva deciso di avvalersi della possibilità di accedere solo alla ripartizione delle quote espressamente destinate), aspettava la rinegoziazione in tal senso dell’Intesa (v. Adista n. 61/01). Si tratta di una modifica tutt’altro che irrilevante tenuto conto che attualmente solo il 40% circa dei contribuenti esprime una preferenza per l’assegnazione dell’8 per mille e che la legge prevede che le quote non espresse siano ripartite tra lo Stato e le confessioni religiose che ne hanno diritto, in misura proporzionale alle percentuali di firme ricevute. Alla Chiesa valdese verrà quindi versato nei prossimi anni più del doppio del gettito sinora ricevuto. La Uicca vedrà invece riconosciuti i titoli rilasciati dall’Istituto avventista di cultura biblica di Firenze "Villa Aurora", che avranno titolo legale e saranno equiparati a una laurea.

Viva soddisfazione hanno espresso la moderatora della Tavola valdese, Maria Bonafede e la responsabile del Dipartimento per la libertà religiosa dell’Uicca, Dora Bognandi. "Siamo lieti di questo risultato per due ragioni", ha dichiarato la Bonafede: "In primo luogo perché, accedendo anche ai fondi non destinati dal contribuente, potremo aumentare il nostro investimento negli interventi educativi, sociali e culturali che già realizziamo sia in Italia che all’estero. Al tempo stesso, ci pare importante che il Parlamento abbia approvato due norme che riconoscono e rafforzano quel pluralismo religioso che, benché contrastato o relativizzato, in realtà è sempre più rilevante e visibile anche in Italia. Come valdesi e metodisti consideriamo il risultato di oggi come un ulteriore stimolo ad approvare anche le altre Intese all’esame del Parlamento, nella prospettiva di quella piena libertà religiosa garantita dalla nostra Costituzione ma, ad oggi, solo parzialmente realizzata".

"Accogliamo con soddisfazione questa notizia che attendevamo da molto tempo, dall’ormai lontano 2000", le ha fatto eco Dora Bognandi. "Ora aspettiamo con ansia che inizi e proceda celermente l’iter parlamentare delle altre sei intese già siglate con diverse confessioni religiose". Giacciono infatti ancora sul tavolo del Consiglio dei Ministri le Intese firmate nell’aprile 2007 dal precedente governo con la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, l’Unione Buddista Italiana, la Chiesa Apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e l’Unione Induista Italiana. (i. c.)

 

 

 

 

 

 

 

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