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CASERTA: PRETI E RELIGIOSI SOSTENGONO LA LISTA CHE SI ISPIRA AL "MAGISTERO SOCIALE" DI MONS. NOGARO

Tratto da: Adista Notizie n° 28 del 03/04/2010

35524. CASERTA-ADISTA. 10 parroci e 2 comunità religiose che firmano un appello a sostegno di un movimento civico progressista che si presenta alle elezioni provinciali, candidando alla Presidenza Giuseppe Vozza e al Consiglio una lista di 40 donne e uomini provenienti dall’associazionismo laico e dal mondo cattolico di base impegnato nel sociale. Il fatto, senza molti significativi precedenti, avviene in Campania, dove il 23 marzo scorso una lettera aperta "ai preti, religiose/i delle diocesi della Provincia di Caserta" è stata promossa, e sottoscritta, da don Crescenzo Abbate, parroco della Trasfigurazione in Succivo; don Franco Alfieri, parroco di "San Rufino" in Mondragone; don Marcellino Cassandra parroco di Santa Maria Assunta in Lusciano; don Franco Catrame, parroco di Santa Maria Assunta in Recale; don Paolo Dello Stritto, parroco di San Michele Arcangelo in Marcianise; don Oreste Farina, parroco di Santa Maria della Pietà in San Nicola La Strada; don Stefano Giaquinto, parroco di Santa Maria della Vittoria in Casagiove; don Roberto Guttoriello, parroco di San Michele Arcangelo in Mondragone; don Nicola Lombardi, parroco di Santa Maria Assunta di Mezzano di Caserta; don Mimì Vozza, parroco di San Vincenzo martire in Briano di Caserta, insieme alla Casa Zaccheo dei Padri Sacramentini di Caserta ed ai Missionari Comboniani di Castelvolturno.

Nella lettera, di cui Adista è in grado di anticipare i contenuti, i preti ed i religiosi partono dalla definizione di politica come "servizio al bene comune ed espressione più alta della carità sociale", ribadita nel documento della Conferenza Episcopale Italiana Per un Paese solidale: Chiesa italiana e Mezzogiorno. Ma il documento Cei – aggiungono i preti ed i religiosi casertani – punta anche il dito "sulla situazione, a dir poco allo sbando, della politica attuale sul Meridione ‘collettore di voti’ e sulle responsabilità della Chiesa stessa che ‘deve ancora recepire sino in fondo la lezione profetica di Giovanni Paolo II e l’esempio dei testimoni morti per la giustizia’, ci hanno fatto molto riflettere su come stiamo affrontando, personalmente e come comunità ecclesiali, questa ennesima tornata o, come qualcuno l’ha definita, ‘bolgia’ elettorale". Anche in un contesto così fortemente lacerato e degradato, infatti, il documento dei vescovi "contiene una chiara e definitiva scelta di campo quando indica, con tanto di nomi e cognomi, i modelli di impegno a cui i cattolici veri devono rifarsi e cioè don Pino Puglisi, il ‘nostro’ don Peppino Diana ed il giudice Rosario Livatino uomini che hanno coniugato la fede con l’azione concreta contro le mafie e che, per tali ragioni, hanno pagato con la vita".

Un modello che i preti ed i religiosi casertani intendono seguire, lanciando un appello a favore del "coraggioso movimento ‘Speranza Provinciale’", che si presenta alle prossime elezioni provinciali. La lista, nata sulla spinta di diversi cristiani e realtà della chiesa casertana che si sono ritrovate in questi anni a fianco dell’azione pastorale di mons. Raffaele Nogaro (dalla mobilitazione contro la riapertura illegale della discarica de "Lo Uttaro", alla denuncia dello scandalo delle cave che hanno violentato e ancora distruggono il territorio, dell’inquinamento sistemico di tutta la costa casertana e dei territori aversani, fino alle forti prese di posizione sulla questione della condizione diffusa di schiavitù e lavoro nero in cui sono costretti decine di migliaia di migranti), vuole segnare una forte discontinuità rispetto al modo con cui le amministrazioni di centrodestra e centrosinistra hanno governato in questi anni il territorio campano. Ed è anche e soprattutto per questa ragione che l’appello sottolinea come la lista, pure in un contesto contrassegnato dallo sconforto e dalla disillusione dei cittadini casertani, "meriti un surplus di fiducia per il coraggio che ha di voler dare dignità civile a questo martoriato territorio che attende resurrezione puntando "sulle tante espressioni di resistenza e di impegno civile presenti nel territorio di Terra di Lavoro che hanno dimostrato in tanti anni di impegno e volontariato serietà disinteressata per la cosa pubblica".

Inoltre, sottolineano i firmatari, "Speranza Provinciale" "si è data un codice etico forse unico nei suoi contenuti, si pone al di fuori di ogni schieramento partitico e di interesse di coalizioni, ha un programma mirato allo sviluppo delle tipologie più caratteristiche del territorio". Riteniamo "siano doverosi e urgenti atti e gesti di alta responsabilità umana ed etica. Crediamo che è proprio in questo nostro momento storico, così ‘buio e triste’, che diventa indispensabile per noi un imperativo: essere abitati e aperti alla speranza". La lettera si chiude con l’auspicio che i cristiani ed i consacrati della provincia di Caserta possano maturare scelte libere, coraggiose e piene di speranza per "amore del mio popolo" come scriveva con la forza della parresia il nostro indimenticabile confratello don Peppino Diana".

La scorsa settimana ad esprimere pubblicamente il loro sostegno al movimento Speranza Provinciale erano state le suore orsoline di Casa Rut (v. Adista n. 21/10), da oltre 10 anni impegnate a Caserta nella lotta alla tratta degli esseri umani e alla prostituzione. "Non è facile abitare terre, qual è la nostra arida e devastata terra casertana - hanno scritto le religiose - dove i segni di morte, quali illegalità, clientelarismo, corruzione, malgoverno della politica collusa con la camorra, sfruttamento, criminalità, razzismo, mancanza di lavoro, disastri ambientali, sono sempre più dilaganti, sfacciati e prepotenti". "Crediamo che per essere fedeli a questa nostra storia - proseguono -, a questa nostra terra e alle tante storie accolte, siano doverosi e urgenti atti e gesti di alta responsabilità umana ed etica. Crediamo che è proprio in questo nostro momento storico, cosi ‘buio e triste’, che diventa indispensabile, per noi un imperativo, essere abitati e aperti alla speranza. Per questo, come Comunità Rut, siamo dentro e diamo tutto il nostro appoggio al movimento Speranza Provinciale". (valerio gigante e luca kocci)

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