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PASSO FALSO DI “CIVILTÀ CATTOLICA”. E SALTA IL DIRETTORE

Tratto da: Adista Notizie n° 67 del 24/09/2011

36290. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. I timbri con l’indicazione di non pubblicare, le correzioni a biro rossa, le aggiunte, le “indicazioni” e le cancellature della Segreteria di Stato Vaticana nemmeno si contano sulle bozze delle migliaia di numeri della Civiltà Cattolica, quindicinale dei gesuiti fondato nel 1850. Ma dal controllo minuzioso delle pagine della rivista, che ha fatto della Civiltà Cattolica una sorta di “termometro” degli umori dei palazzi apostolici, questa volta qualcosa è sfuggito. E, nonostante il tentativo di riparare al danno, alla fine il direttore ha pagato dazio. Ed è stato costretto a lasciare.

Dietro l’avvicendamento tra Antonio Spadaro, 45 anni, che firma la rivista dall’inizio di settembre, ed il direttore uscente, p. Gian Paolo Salvini, c’è soprattutto questo: un articolo dedicato alla riforma sanitaria voluta da Barack Obama, pubblicato sul fascicolo del 5 giugno 2010 a firma del gesuita Andrea Vicini, docente al Boston College e alla Facoltà teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Nel pezzo si citavano i pareri sostanzialmente positivi di sr. Carol Keehan della Catholic Health Association e di altre realtà ecclesiali statunitensi. Peccato che il Vaticano ed i vertici dell’episcopato americano fossero decisamente contrari alla riforma, perché aumenta il finanziamento federale all’aborto e non tutela la libertà di obiezione di coscienza degli operatori sanitari.

Cercando di correre ai ripari, la Segreteria di Stato vaticana aveva imposto a Salvini un articolo riparatore, e l’editoriale della Civiltà Cattolica del 19 marzo 2011 era stato così dedicato proprio alla questione: vi si sottolineava come il «benestare» alla riforma sanitaria, espresso da sr. Keehan, da «altre congregazioni religiose» e da «alcuni organismi religiosi», fosse stato «purtroppo» frutto di «valutazioni affrettate e parziali, non in sintonia con le posizioni dei vescovi Usa, il cui giudizio è stato espresso sulla base degli insegnamenti morali della Chiesa, tenendo presente ogni aspetto di detta riforma».

Ma evidentemente la buona volontà di Salvini non è bastata ad evitargli la defenestrazione. Poiché era vicino al compimento dei 75 anni, per evitare di creare un “caso”, il Vaticano ha deciso di aspettare qualche mese. Poi, nonostante sia ormai prassi comune quella di prorogare il mandato di vescovi, cardinali di Curia ed ecclesiastici ben oltre l’età canonica, padre Salvini (che è nato nel marzo del 1936), è stato frettolosamente pensionato. Era direttore della Civiltà Cattolica dal 1985. La nomina di Spataro al suo posto è frutto di una precisa scelta del card. Tarcisio Bertone: il candidato “naturale” alla successione di padre Salvini era infatti il vicedirettore, p. Michele Simone, lo scrittore che da decenni cura il settore della politica italiana (valerio gigante)

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