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Crisi climatica, sfida spirituale e morale

Crisi climatica, sfida spirituale e morale

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 27 del 25/07/2015

Il 1° luglio scorso la Conferenza dei responsabili del Culto in Francia (CRCF) – nata nel 2010 per approfondire la conoscenza reciproca; raccoglie sei istituzioni responsabili del buddismo, delle Chiese cristiane (cattolici, ortodossi e protestanti), dell'islam e dell'ebraismo – ha consegnato al presidente François Hollande una dichiarazione congiunta sul cambiamento climatico in cui chiama a un'azione urgente in difesa dell'ambiente in vista della Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Cop21) che si svolgerà a Parigi nel dicembre prossimo. Ve la proponiamo di seguito, in una nostra traduzione dal francese.


Noi, membri della Conferenza dei responsabili del Culto in Francia, prendiamo parola insieme per condividere la nostra convinzione: al di là delle problematiche tecniche, economiche e geopolitiche, la crisi climatica rappresenta una sfida spirituale e morale.

È prima di tutto il nostro rapporto con la Creazione intesa come dono di Dio e con la natura a essere in gioco. Avendo perso di vista la sua relazione con la natura e la sua intima interdipendenza con tutto ciò che la costituisce, l'umanità si è smarrita in un rapporto di dominio e di sfruttamento mortifero dell'ambiente.

Siamo messi di fronte alla sfida di ripensare e di abitare diversamente il nostro rapporto con la Creazione e la natura. Noi siamo un tutt'uno. Distruggendo l'ambiente, l'umanità distrugge se stessa; preservandolo, preserviamo noi stessi, il nostro prossimo e le generazioni future.

La nostra coscienza spirituale e morale è chiamata in causa. Siamo messi di fronte alla sfida di agire per la giustizia, di operare per la pace, di preparare con urgenza un futuro sicuro e percorribile per i nostri bambini, uscendo dall'era delle energie inquinanti e rivedendo i nostri modelli economici di produzione e di consumo senza limite.

Chiamiamo a un sussulto delle coscienze verso una coerente azione climatica e una messa in discussione dei nostri valori e dei nostri comportamenti. Rifiutiamo l'indifferenza e l'avidità. Apriamoci alla compassione e alla fraternità. Usciamo dai nostri egoismi. Siamo solidali e prendiamo il bene comune come bussola. Perseveriamo e diamo valore a ogni azione.

Il nostro appello

La Francia accoglierà e presiederà la 21a Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Cop21). La Francia gioca e giocherà un ruolo diplomatico chiave. Facciamo appello per l'adozione di un accordo vincolante, da applicare a tutti, che:

- impegni a uscire in tempo dall'era delle energie fossili e miri a un insieme di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che mantenga il riscaldameno globale ben al di sotto di 2 gradi centigradi, dotato di regole che assicurino la trasparenza, la responsabilità e un processo regolare di revisione degli obiettivi;

- protegga le popolazioni più vulnerabili dagli impatti dei cambiamenti permettendo loro di adattarvisi e prendendo in considerazione le perdite e i danni loro causati;

- favorisca uno sviluppo ecologico responsabile e la lotta contro la povertà garantendo finanziamenti adeguati, trasferimento di tecnologie e rafforzamento dei saperi e delle competenze.

Il nostro impegno

La Cop21 è una tappa chiave ma noi siamo convinti che le sfide poste dai cambiamenti climatici non possano essere affrontate efficacemente dai soli Stati ma da una mobilitazione individuale e collettiva, oggi e negli anni a venire. Facciamo appello ai membri delle nostre comunità a prendere coscienza della posta in gioco alla Cop21 e a cambiare il proprio stile di vita. Ci impegniamo a insegnare e a trasmettere a partire dai nostri testi fondamentali e dalle nostre rispettive tradizioni, la consapevolezza e la responsabilità dell'essere umano in seno alla natura e alla Creazione.

Firmatari

Mons. Georges Pontier e mons. Pascal Delannoy (Conferenza episcopale francese)

Il pastore François Clavairoly e il pastore Laurent Schlumberger (Federazione protestante di Francia)

Il metropolita Emmanuel e il metropolita Joseph (Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia)

Il Gran rabbino di Francia Haïm Korsia e Joël Mergui, presidente del Concistoro centrale delle comunità ebraiche di Francia

Il rettore Dalil Boubakeur e Anouar Kbibech (Consiglio francese del culto musulmano)

Olivier Wang-Genh e Lama Droupgyu (Unione buddista di Francia)

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