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Terrorismo, paura globale e in aumento. Un sondaggio Usa

Terrorismo, paura globale e in aumento. Un sondaggio Usa

WASHINGTON-ADISTA. Cresce, in Occidente ma non solo, la paura dell'estremismo islamico. Dal 2011 ad oggi la percentuale di persone che si dice molto preoccupata rispetto alla questione è cresciuta di 38 punti percentuali in Francia, di 29 in Spagna, di 21 nel Regno Unito e di 17 negli Stati Uniti. Ma la preoccupazione è in aumento, rispetto al 2013 quando ancora il sedicente Stato islamico non aveva fatto la sua comparsa su tutti i mezzi di comunicazione, anche in Nigeria (+18), nei Territori palestinesi (+16), in Libano (+12), in Pakistan (+9) e in Turchia (+8). La media di quanti si dicono molto preoccupati è del 52% tra i Paesi occidentali considerati (Francia, Spagna, Italia, Regno Unito, Polonia, Germania, Australia, Canada, Stati Uniti) e del 42% tra i 10 Paesi con metà o più della popolazione musulmana presi in considerazione (Nigeria, Libano, Burkina Faso, Pakistan, Senegal, Territori palestinesi, Giordania, Malesia, Indonesia, Turchia).

È questo il quadro che emerge dal sondaggio condotto tra aprile e maggio dal Pew Research Center in 21 Paesi del mondo, i cui risultati sono stati pubblicati il 16 luglio scorso.

La crescita più significativa si registra in Francia dove, a seguito della strage al Charlie Hebdo, è il 67% della popolazione a dirsi molto preoccupato circa l'estremismo islamico nel proprio Paese (nel 2011 era il 29%). Seguono la Spagna dove si è passati dal 32% del 2011 al 61% del 2015; il Regno Unito (31%-52%); la Germania (26%-46%), gli Stati Uniti (36%-53%). Alta la preoccupazione anche in Italia e Australia: si dice molto preoccupato il 53% degli italiani e il 48% degli australiani (non è possibile effettuare un confronto con il passato non essendo disponibili dati relativi agli anni precedenti). In Canada è un terzo della popolazione a dirsi molto preoccupato; in Polonia meno di quarto (22%). La Russia registra invece un calo di 12 punti percentuali rispetto al 2011 e di 29 rispetto al 2005, quando un sondaggio condotto a pochi mesi dalla strage della scuola di Beslan (per mano di fondamentalisti islamici e separatisti ceceni), registrò un picco del 52%. In Israele la percentuale di popolazione molto preoccupata è scesa dal 43% del 2014 al 37% del 2015.

Tra i Paesi europei considerati, così come in Australia, Canada, Russia e Stati Uniti, sono perlopiù le persone anziane, le donne e chi si colloca a destra nello spettro politico a esprimere maggiore preoccupazione. Per esempio negli Stati Uniti è il 65% di chi ha più di 50 anni di età a dirsi molto preoccupato, a fronte di un 27% registrato tra chi ha tra i 18 e i 29 anni (differenza di 38 punti percentuali). Gap piuttosto forte anche in Germania dove si registra una differenza di 34 punti percentuali; nel Regno Unito (31 punti percentuali), in Australia (+27); in Canada (+26). In Italia il gap è meno significativo, pari a 9 punti percentuali: 58% tra gli anziani, 49% tra i giovani.

Le donne sono più preoccupate degli uomini. In Spagna per esempio sono i due terzi delle donne (67%) ad essere molto preoccupate a fronte di un 54% degli uomini; anche in Italia la differenza è di 13 punti percentuali: dal 46% degli uomini al 59% delle donne.

Quanto alla collocazione politica, negli Stati Uniti è il 71% dei repubblicani a dirsi molto preoccupato a fronte di un 45% di democratici e un 49% di indipendenti. In Europa il gap più significativo si registra in Germania (22 punti percentuali in più tra chi si definisce di destra); in Francia (+21) e nel Regno Unito (+19). In Italia la differenza è di soli 4 punti percentuali (48% a sinistra; 52% a destra). Spicca la Polonia dove le percentuali sono invertite: è il 30% di chi si colloca a sinistra a essere molto preoccupato a fronte di un 22% di chi si colloca a destra.

Tra i Paesi con una forte componente musulmana i più preoccupati per l'estremismo islamico nel proprio Paese sono i nigeriani (68%; con un aumento di 18 punti percentuali rispetto al 2013) e i libanesi (67%; con un aumento di 12 punti percentuali). La preoccupazione è cresciuta molto anche nei Territori palestinesi: nel 2013 era pari al 24%, oggi si attesta al 40% (+16). In Pakistan è il 48% a dirsi molto preoccupato (+9 rispetto al 2013); in Burkina Faso il 56%. In Turchia è salito rispetto al 2013 di 8 punti percentuali ma rimane comunque un dato piuttosto basso, attestandosi al 19%.

In generale in questi Paesi non si registrano variazioni significative rispetto alle variabili età, genere e collocazione politica.

* Immagine tratta dal sito del Pew Research Center

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