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Buona scuola: via al referendum abrogativo

Buona scuola: via al referendum abrogativo

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 7 del 20/02/2016

Lo scorso 7 febbraio, a Napoli, è stato costituito il Comitato promotore del referendum abrogativo della legge 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”, imposizione autoritaria di un modello di istruzione gerarchica e neoliberista (ne fanno parte, fra gli altri, Comitato nazionale per il sostegno alla Lip per una buona scuola per la Repubblica, Flc-Cgil, Cobas scuola, Unicobas, Associazione nazionale per la scuola della Repubblica, Unione degli Studenti).

I lavori hanno avuto inizio con il saluto e l’intervento del sindaco De Magistris. La relazione introduttiva ha ricostruito il percorso che – dal 12 luglio 2015, passando per le assemblee del 6 settembre a Bologna e del 29 novembre a Roma – ha portato forze sindacali ed associative a convergere su un percorso comune con altri portatori di istanze sociali (Forum Acqua, Movimento contro le devastazioni ambientali, Cobas e Comitati contro la precarizzazione) per una stagione di referendum comuni. Ha poi sottolineato la convergenza, da parte dei soggetti che da luglio ad oggi hanno dato un mandato al Comitato tecnico-scientifico di costituzionalisti, sulla formulazione di quesiti referendari su quattro temi: chiamata diretta dei Ds; school bonus; alternanza scuola-lavoro; Comitato di valutazione. I quesiti, sostanzialmente pronti ma necessitanti ancora di qualche limatura e del chiarimento su alcuni dettagli, verranno definitivamente sottoposti (dopo le ultime verifiche del comitato tecnico scientifico) alla approvazione del comitato promotore in tempi molto rapidi: la campagna per la raccolta di firme in primavera deve partire.

Sono seguiti gli interventi di un rappresentante per ogni realtà associativa e sindacale presente all’assemblea e si è giunti a costituire il Comitato promotore – votato all'unanimità e costituito da associazioni e sindacati nazionali presenti – che ha ricevuto dall'assemblea pieno mandato come titolare della gestione del referendum e di decisioni da prendere sulla base di una grande condivisione e che diventino, una volta assunte, patrimonio comune nella tradizione della democrazia sociale. Il Comitato è aperto all’apporto di tutte le altre forme organizzate analoghe che vorranno unirsi successivamente.

L’assemblea ha rivolto un appello a tutte le altre forze sindacali e associative di docenti, genitori e studenti di matrice democratica, affinché si uniscano alla battaglia referendaria, che ha come ispirazione e fine ultimo l’intransigente difesa della scuola pubblica, così come disegnata dalla Carta, affidando al comitato promotore il mandato di accettare nuove adesioni fino all’inizio della raccolta delle firme degli elettori.

L’assemblea ha anche lanciato agli interlocutori della campagna referendaria in prospettiva sociale e ambientale la proposta – approvata all'unanimità – di organizzare un’assemblea nazionale entro la metà di marzo, probabilmente il 13, allo scopo di avviare in modo unitario la campagna e la mobilitazione comune.

L’assemblea ha votato all’unanimità una richiesta dei lavoratori della scuola: l’auspicio che si arrivi a far luce sull’assassinio barbaro di Giulio Regeni. 

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