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In memoria di Nanni Salio

In memoria di Nanni Salio

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 7 del 20/02/2016

Il Movimento Nonviolento piange la morte di Nanni Salio, maestro di nonviolenza. Restiamo senza una guida, perdiamo un punto di riferimento.

Nanni se ne è andato troppo presto, ma ci consola sapere che ora è realmente nella compresenza alla quale lui stesso sempre si richiamava per sentire vivi gli amici che l'hanno preceduto: Domenico Sereno Regis, Gabriella Poli, Luca Magosso, Daci Stefancich, la sua amata compagna e moglie. Nell'occasione dell'addio terreno alla donna che gli è stata a fianco, Nanni utilizzò queste parole, che noi ora ripetiamo per lui: «Le tue ceneri stanno per rientrare nel grande ciclo della vita e della morte, che per noi umani è avvolto nel mistero. Siamo polvere di stelle dell’immenso universo nel quale ritorniamo con le nostre ceneri. Forse un giorno, quando sarà giunta l’ora, qualche frammento delle mie ceneri si unirà alle tue, nel grande Tutto verso cui aneliamo e che non riusciamo a raggiungere consapevolmente».

Nanni ha fatto e dato molto per la nonviolenza. È stato un teorico, intellettuale, studioso, analista, attivista, militante, organizzatore.

Mite, schivo, compassionevole, coerente nel legame pensiero-azione. Per il Centro Sereno Regis ha dato l'anima, e ora la sua anima lì continuerà a vivere e ispirare tanti per proseguire il lavoro nonviolento.

Sta scritto nel Libro della Sapienza (3,1 e 4,7): «Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo». Nanni, il Movimento Nonviolento ti ringrazia per come hai speso la tua vita di uomo giusto.

Mao Valpiana, Presidente del Movimento nonviolento


Giovanni “Nanni” Salio (1943-2016), torinese, si è occupato di ricerca, ambientalismo, educazione per la pace, diventando una delle voci più autorevoli del mondo pacifista italiano. A 19 anni aderì al Movimento Antimilitarista Internazionale; negli anni ‘70 partecipò, con attivisti del Movimento Internazionale di Riconciliazione (Mir) e del Movimento nonviolento alle lotte per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Nel 1971 venne denunciato e arrestato insieme a Domenico Sereno Regis, Piercarlo Racca ed altri pacifisti, per aver manifestato a favore dell’obiezione di coscienza, poi assolto nel 1975 con formula piena, con la difesa degli avvocati Giampaolo Zancan, Maria Magnani Noya e Bianca Guidetti Serra, e con il sostegno del magistrato Rodolfo Venditti.

Laureatosi in Fisica, fu docente all’Università di Torino dal 1980 al 2000; nel 1982 cooperò alla nascita dell’Unione Scienziati per il Disarmo (Uspid) con Antonino Drago, con il quale scrisse nel 1983 Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, il manifesto degli scienziati contro le armi atomiche.

Nel 1985, candidato nelle Liste Verdi, fu primo dei non eletti ma entrò nel consiglio Comunale di Torino in seguito alla rinuncia di Franca Rame. Nel 1982 fondò con Piercarlo Racca, Franco Sgroi e Domenico Sereno Regis un centro studi e documentazione sulla noviolenza, che venne dedicato a quest’ultimo dopo la sua morte nel 1984 e che diventò il punto di riferimento del pacifismo torinese. Dal 1982 al 2012 curò la sezione di educazione alla pace dell’editrice Gruppo Abele. Negli anni approfondì la sua attività di Peace Research, grazie alla conoscenza del sociologo e matematico norvegese Johan Galtung.

* Immagine di Alan Levine, tratta dal sito Flickr, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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