Nessun articolo nel carrello

Ricordo del card. Arns. Maestro, intellettuale e amico dei poveri

Ricordo del card. Arns. Maestro, intellettuale e amico dei poveri

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 1 del 07/01/2017

Ho perso un maestro, un mecenate, un protettore e un amico profondo. Verranno dette e scritte cose importanti sul cardinale dom Paulo Evaristo Arns, morto il 14 dicembre. Io non dirò nulla, mi limiterò alla mia testimonianza.

Lo conobbi alla fine degli anni ’50 ad Agudos (Spagna) quando ancora era seminarista. Tornava da Parigi con la fama di essersi laureato alla Sorbona. Nel seminario – erano circa 300 gli studenti – introdusse metodologie pedagogiche nuove. Ci fece conoscere la letteratura greca e latina, lingue che padroneggiava come noi il vernacolo. Ci fece leggere le tragedie di Sofocle e di Euripide in greco. Sapevamo così bene il greco che rappresentammo l’Antigone. Poi lo incontrai a Petropolis come professore di Patrologia e di Storia cristiana antica. Ci obbligava a leggere i classici nelle lingue originali, san Geronimo, il suo preferito, in latino, e san Giovanni Crisostomo in greco. Quando due anni fa andai a visitarlo nel convento di religiose alla periferia di San Paolo, lo trovai che leggeva sermoni in greco di san Giovanni Crisostomo.

Quando eravamo studenti, fu nostro maestro di Teologia a Petropolis, dal 1961 al 1965. Accompagnò con zelo ognuno di noi nelle proprie ricerche, con uno sguardo che sembrava giungere in fondo all’anima. Cercò sempre la perfezione. Fra noi studenti discutevamo per vedere se qualcuno trovava qualche difetto nella sua vita e nella sua attività. Cantava meravigliosamente il gregoriano dello stile dei Solenni, in modo più soave del Beuron duro che era prevalso fino al suo arrivo.

Per quattro anni lo accompagnai nella pastorale della periferia. La sera dei giovedì e dei sabato e per tutta la domenica, lo accompagnavo nella cappella del quartiere Itamarati a Petropolis. Visitava casa per casa, specialmente le famiglie portoghesi che coltivavano fiori e ortaggi. Dove arrivava fondava una scuola, incoraggiava poeti e scrittori locali. Dopo la messa delle 10, li riuniva in sacrestia per ascoltare le poesie e i racconti che avevano scritto durante la settimana. Incoraggiava tutti a leggere, scrivere e narrare per gli altri le storie che leggevano. Era un intellettuale raffinato, conoscitore profondo della letteratura francese. Ha scritto 49 libri. Ci invitava a seguire l’esempio di Paul Claudel che era solito scrivere ogni giorno per lo meno una pagina. Ho seguito il suo consiglio e oggi ho già superato il traguardo di 100 libri.

Quel che sempre mi ha colpito di lui è stato il suo amore e il suo affetto francescano per i poveri. Nominato vescovo ausiliare di San Paolo, si occupò presto delle periferie, animando le comunità ecclesiali di base e impegnando personalmente Paulo Freire. Durante la dittatura, particolarmente ferrea a San Paolo, assunse la causa dei rifugiati che venivano dall’orrore delle dittature in Argentina, Uruguay e Cile. La sua missione speciale fu di visitare i prigionieri, le ferite delle torture, denunciandole con coraggio e difendendo i diritti umani violati barbaramente. E lo fece a rischio della vita, subendo minacce e attentati. Ma era francescano e mantenne sempre la serenità di chi sta nel palmo della mano del Signore e non negli artigli delle polizie della repressione.

Forse la sua opera maggiore fu il progetto “Brasil Nunca Mais” (Brasile mai più), sviluppato con il rabbino Henry Sobel e con il pastore presbiteriano Jaime Wright con l’ausilio di un’équipe di ricercatori. Furono raccolte in più di un milione di pagine informazioni provenienti da 707 processi del Tribunale Superiore Militare. Il libro, pubblicato dall’editrice Vozes, fu essenziale nell’identificazione e denuncia dei torturatori del regime militare e accelerò la caduta della dittatura.

Personalmente gli sono profondamente grato per avermi accompagnato a Roma nel 1982 nella circostanza del processo dottrinario mosso contro di me dall’ex Sant’Uffizio allora presieduto dal card. Joseph Ratzinger. Nel dialogo, me presente, che seguì il mio interrogatorio, fra il card. Ratzinger, il card. Aloisio Lorscheider e il card. Arns, questi coraggiosamente e chiaramente disse al card. Ratzinger: «Il documento da lei pubblicato una settimana fa sulla Teologia della Liberazione non corrisponde ai fatti e i fatti noi li conosciamo bene; questa teologia è buona per i fedeli e per la comunità; lei ha assunto la versione dei nemici di questa teologia, ossia i militari latinoamericani e i gruppi conservatori dell’episcopato, scontenti dei mutamenti nella pastorale e nei modi di vivere la fede che questa teologia implica». E continuò: «Attendo un nuovo documento, positivo, che valorizzi questo modo di fare teologia a partire dalla sofferenza dei poveri e in funzione della loro liberazione». E così successe, tre anni dopo. 

Tutto questo è ormai passato. Resta la memoria di un cardinale che è sempre stato dalla parte dei poveri e che non ha mai lasciato che il grido dell’oppresso per i suoi diritti violati rimanesse inascoltato. Dom Evaristo è un riferimento perenne del buon pastore che dà la sua vita per i piccoli e i sofferenti di questo mondo. 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.