Nessun articolo nel carrello

Emmanuel Macron: «Né a destra, né a sinistra»

Emmanuel Macron: «Né a destra, né a sinistra»

Tratto da: Adista Notizie n° 19 del 20/05/2017

Liberale? Socialdemocratico? Centrista? Emmanuel Macron rifiuta le etichette tradizionali. «Né a destra, né a sinistra», è stato il suo slogan vincente. Liberista in economia, europeista convinto, il neopresidente francese incarna non la terza via di Blair e soci, ma una quarta, piena di incognite. Perché per molti aspetti la personalità e il programma di questo jeune prodige, ex banchiere d’affari, restano un mistero.

Sconosciuto al grande pubblico appena un anno fa, Macron è riuscito a imporre la sua voce e le sue idee, approfittando del discredito di François Hollande, il presidente meno amato degli ultimi decenni, e dei partiti tradizionali. E ha costruito il suo successo sul doppio suicidio dei repubblicani di François Fillon, travolto dagli scandali, e di un Partito socialista stretto tra un primo ministro, Manuel Valls, su posizioni sempre più reazionarie, e una base insofferente per la deriva destrorsa dell’esecutivo.

La folgorante ascesa di Emmanuel Macron è ormai un caso da manuale: manuale di marketing politico e di storytelling. Perché in poco tempo e in poche mosse, sfruttando le debolezze degli avversari, l’ex ministro dell’economia, il grand commis dello Stato, allievo dell’ENA, l’École Nationale d’Administration che forma le élite repubblicane, è apparso come l’unico candidato in grado di battere il Front National di Marine Le Pen. Un capolavoro di tattica politica e di comunicazione. Da prodotto del serail (in Italia, si direbbe della «casta»), da alto funzionario che conosce tutti i meccanismi del potere, Macron si è affermato come l’uomo nuovo, competente, affidabile, serio, il primo della classe, forse un po’ supponente e saccente, ma che ama studiare e rimettersi in gioco. Insomma, il contrario del populista sguaiato alla Salvini o alla Le Pen. Un tecnico che in tempi di comunicazione ansiogena e di politica contro – contro la presunta invasione islamica, contro i migranti che ruberebbero il lavoro ai francesi, contro l’Europa dei tecnocrati… – ha saputo far ascoltare altri toni, più pacati, e un’altra voce, più ragionevole. E senza un partito alle spalle, con un movimento dalla struttura ancora fragile e che già nelle iniziali, En Marche, E. M. come Emmanuel Macron, rivela la sua funzione di piedistallo al servizio di una sola persona, ha messo in crisi gli apparati tradizionali e i vecchi leader.

Dalla sua ha avuto la grande stampa – da Le Monde a L’Obs – e quelli che in Italia chiamiamo «poteri forti», le banche, le grandi aziende, il Medef, la Confindustria francese, ma ciò non basta a spiegarne il successo. Macron tocca corde sensibili nell’elettorato centrista, europeista, allarmato dalla Brexit e dal ritorno dei muri. Ma anche nella sinistra moderata, convertitasi da tempo al liberismo, attenta ai diritti umani e a quella fraternità che fa parte dei valori fondanti della République.

Riuscirà a governare e con quale politica?

Se finora ha vinto par défaut, per gli errori degli avversari più che per i suoi meriti, riuscirà a conquistare la maggioranza parlamentare alle elezioni di giugno o sarà costretto alla coabitazione con la destra gollista?

E che ne sarà della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, la France Insoumise, l’altra novità delle elezioni presidenziali? Chi darà voce agli esclusi, a quanti si sentono abbandonati, al voto operaio attratto dalle sirene del Front National?

Molto dipenderà dalla scelta del primo ministro e dalla riforma del lavoro che dovrebbe rendere più facili i licenziamenti, ma che in autunno rischierà di riportare i francesi nelle piazze. En marche, in movimento, sì, ma in tutt’altra direzione.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.