
Amoris Laetitia. Mons. Luigi Negri media
L’arcivescovo emerito di Ferrara Luigi Negri, firmatario del documento redatto dai tre vescovi kazaki, non chiude alla possibilità di arrivare ai sacramenti per i divorziati che vivono una seconda unione, a patto che questi non vengano concessi «automaticamente, senza una valutazione del singolo caso». A riferirlo è Andrea Tornielli su Vatican.Insider.it riprendendo il contenuto di una recente intervista su Libero. Afferma Negri, rispondendo a una domanda sulla comunione ai divorziati risposati: «non può essere data automaticamente, senza una valutazione del singolo caso. Sono contrario alla confusione, per questo gradirei un chiarimento papale. Il cristianesimo non deve essere integralismo né in un senso né nell' altro. Papa Ratzinger ci esortava a creare laici vivi, attivi e intraprendenti». Una parziale apertura dunque, confermata dall’intervista rilasciata allo stesso giornalista, che si inserisce nel solco di quelle del card. Gerhard Müller, ex-prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e autore dell’introduzione al libro di Rocco Buttiglione su Amoris laetitia con la sua risposta ai dubia . Rimangono ovviamente le critiche al documento pontificio e la conseguente richiesta di chiarimenti
* foto di Fundacja Dominika?ski O?rodek Liturgiczny, tatta da Flickr
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