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Sudafrica: aumentano violenze e criminalità

Sudafrica: aumentano violenze e criminalità

In Sudafrica aumentano le vittime della criminalità. Lo dicono dati diffusi martedì dal governo di Pretoria, rilanciati in Italia dal mensile dei missionari comboniani Nigrizia.

Nel 2017-18 si sono registrati 2.09 milioni di crimini nel paese e gli omicidi sono aumentati del 6,9% nell’ultimo anno.  20.336 sono stati gli omicidi, 1.300 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento del numero di vittime fra donne (291 in più) e minori (146 in più). 46 gli agricoltori bianchi uccisi.

«È come fossimo in guerra», ha dichiarato palesemente preoccupato il ministro della Polizia, Bheki Cele.

Si tratta del più alto picco di criminalità in Sudafrica dai tempi del regime di apartheid, concluso 24 anni fa. Rapine, aggressioni a mano armata e rapimenti sono le principali cause di omicidio, ma anche quelli legati agli stupri sono stati numerosi. Infatti, le statistiche riportate martedì mostrano un sensibile aumento di reati a sfondo sessuale, arrivati a quota 50.108 dai 49.660 contati nel 2016-17. Sembrano essere invece diminuiti i casi di effrazioni e rapine nelle abitazioni, oltre a quelli di taccheggio e incendi dolosi.

La polizia è tra gli accusati di questo stato di cose. Le forze di polizia del SAPS secondo molti, anche all’interno dell’attuale governo, non agirebbero con la necessaria forza per contrastare l'ondata criminale. Si parla di corruzione fra gli agenti, ma anche di mancanza di fondi dovuta alla crisi economica e di dirigenti che rispondono alle logiche della politica più che a quelle della competenza.

Il picco di criminalità è soprattutto però una conseguenza di una crisi economica e sociale più profonda che sta colpendo da qualche anno la nazione arcobaleno. Non è un caso che gli omicidi siano aumentati del 17% negli ultimi 5 anni, quando era stato registrato un calo del 55% nei 17 anni precedenti.  Il Sudafrica, negli ultimi anni, è stato colpito dal calo dei prezzi delle materie prime di cui è grande produttrice e il Pil è in calo dal 2012 e solo recentemente ha registrato un lieve rialzo (+1,4% snel 2018, secondo la Banca Mondiale).

 

 

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