Furto di "pietre d'inciampo": l'indignazione delle Chiese evangeliche
Indignazione e sgomento per il furto delle pietre d’inciampo avvenuto nella notte a Roma è quanto esprime il Consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia in un comunicato emesso appena appresa la notizia del grave episodio. Quelle pietre, è scritto nell'intestazione del comunicato diffuso nel pomeriggio di ieri, rappresentano le «vittime della dissoluzione del diritto, del trionfo dell’arbitrio e dell’odio, della demonizzazione del diverso». Di seguito il testo.
«Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), riunito a Roma il 10 dicembre 2018, esprime indignazione e sgomento per il furto, nel pieno centro della capitale, in via Madonna dei Monti, di 20 pietre d’inciampo.
Si chiamano pietre d’inciampo perché ci devi inciampare non con i piedi, ma con il cervello e con il cuore. I nomi in cui inciampi sono quelli di vittime della dissoluzione del diritto, del trionfo dell’arbitrio e dell’odio, della demonizzazione del diverso. Non si tratta soltanto di rispetto per le vittime. Se non capiamo perché lì dovremmo inciampare, vuol dire che non sappiamo più da dove vengono, a quale prezzo sono state ottenute e quanto valgono la libertà che abbiamo e la democrazia in cui viviamo. Identificare le mani criminali è compito della polizia. A noi tocca però di vedere, denunciare e contrastare il degrado del discorso politico e culturale che di queste mani alimenta la tracotanza. A ottant’anni dalle leggi razziste fasciste (1938), non possiamo non sapere che conseguenze possono avere il silenzio e l’indifferenza di fronte alle parole e ai gesti dell’odio».
* Foto tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza
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