"Pulsantone io no": clicca se non sei dei "60 milioni" di italiani che vanta Salvini
Visto che Luigi di Maio parla a nome "del popolo" italiano e che Matteo Salvini continua a dire che sono dalla sua parte 60 milioni di italiani, un gruppo di 28 donne ha creato un sito - Pulsantone io no - con un pulsante da cliccare per contare quanti non si sentono rappresentati. Ovviamente il pulsante è cliccabile una sola volta.
Nella seconda pagina, cliccando il secondo "pallino" sulla destra dello schermo, è leggibile per sottrazione il numero dei "non rappresentati da Salvini" (il contatore è ora a 59.760.890).
Il pulsante "chi siamo" apre una pagina con la proposta di una "Unione democratica per fermare il regime antisociale" realizzando un «un tavolo di lavoro» per unire «realtà politiche, diverse tra loro e persino rivali» che siano disposte ad osservare tre principi generali: la «difesa della dignità umana e di tutti i diritti che la affermano e la salvaguardano, contro ogni forma di razzismo e discriminazione» e perciò «No a qualsiasi legge o regolamento sull'immigrazione che neghi o ignori la salvaguardia della dignità e della vita di chi giunge in Europa»; la «difesa della società democratica e di tutti i suoi criteri e valori espressi nella Costituzione»; la «difesa dell'Unione Europea e della piena e totale permanenza dell'Italia nell'Unione Europea, il miglior progetto democratico – sempre migliorabile e riformabile, ma irrinunciabile – di cui disponiamo in questa epoca storica».
«Questo appello firmato - continua il sito - sarà il documento di principio sulla base del quale inaugurare il tavolo di lavoro unitario, e una piattaforma di sostegno e vigilanza al percorso di questa Unione democratica», perché «dal risultato elettorale del 04/03/2018 è scaturito un percorso di costruzione di un regime di odio, conflitto e divisione permanente in seno alle istituzioni e alla società democratica».
«La società italiana è lacerata come non mai. Non c'è giorno - si legge ancora - che la propaganda di questo nuovo regime non punti ad alimentare accuse, sospetti, odio verso determinati bersagli. Gli esseri umani sono diventati pretesti: dagli show mediatici fino ai provvedimenti esecutivi, osserviamo come nessun rispetto è stato usato né nei confronti dei morti di Genova, né nei confronti di profughi e immigrati, per fare solo due esempi dei vari possibili».
È allora indispensabile «unire in un percorso comune tutti i democratici e chi ha a cuore la libertà, compreso persone che magari in altre situazioni sarebbero avversarie. Mostrare generosità, serietà e responsabilità per contrastare il regime antisociale incarnato da forze di governo e loro alleati più o meno occulti».
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