Nessun articolo nel carrello

Molte ombre e l’inizio di una nuova linea. Lettera di Noi Siamo Chiesa ad Avvenire per i suoi 50 anni

Molte ombre e l’inizio di una nuova linea. Lettera di Noi Siamo Chiesa ad Avvenire per i suoi 50 anni

Come i lettori di Adista ricorderanno, il 26 maggio 2018, a Milano, si era svolto un incontro per "celebrare" i 50 anni di due testate di informazione religiosa da sempre alternative: Avvenire ed Adista. Adista è infatti nata alla fine del 1967, Avvenire nel dicembre del 1968. L'incontro era stato organizzato dal Coordinamento 9 marzo (una sigla che comprende Comunità Ecclesiale di S. Angelo, Noi Siamo Chiesa, La Rosa Bianca, il Graal, Centro Hélder Câmara), nei locali del convento di Sant’Angelo dei frati minori: Adista ed Avvenire si erano incontrate, alla presenza di due autorevoli osservatori dei fatti della Chiesa e del fenomeno religioso: Giorgio Acquaviva, 40 anni al Giorno (di cui è stato a capo della redazione milanese), e Franco Monaco, una lunga esperienza nella Chiesa ambrosiana ed una intensa esperienza parlamentare nelle file del Pd. Per Adista c'era il presidente della coop. Adista, Valerio Gigante; per Avvenire, il direttore Marco Tarquinio. A volere fortemente l'incontro era stato Vittorio Bellavite, coordinatore di Noi Siamo Chiesa che oggi, nel momento in cui cade il 50.mo compleanno del quotidiano dei vescovi, ha voluto a nome del movimento di cui è coordinatore inviare un messaggio di auguri "critici" a Tarquinio, nel solco di un dialogo apertosi ormai diversi mesi fa.

Riproduciamo qui di seguito il testo della lettera di Bellavite

 

Caro Direttore,

questo cinquantennale è importante, ogni impresa collettiva che dura a lungo nel tempo è parte della storia di tutti, di chi legge “Avvenire” ma anche di chi non lo legge e che vive comunque in una società nella quale il quotidiano cattolico è protagonista della vita civile e religiosa, con le sue particolari caratteristiche.

In questi giorni ho riflettuto, con i miei amici, sulla sua storia e so della sofferenza di molti quando “Avvenire” nacque insieme alla contemporanea chiusura dell’Avvenire d’Italia,  con cui Raniero La Valle raccontò  il Concilio; poi ne fece l’espressione di chi voleva il conseguente rinnovamento della Chiesa. Mi sembra che quella decisione di Paolo VI di fare nascere in questo modo il quotidiano cattolico nel nostro paese può essere discussa ancora oggi.

Ora Lei scrive a nome di tutti i giornalisti, nell’editoriale di martedì 4, di avere “un Editore garante della nostra autonomia”. Questo editore sono i vescovi italiani. Mi permetto di fare solo due domande dall’interno della comune appartenenza alla nostra Chiesa: tra tante vicende di ogni tipo è stata un bene questa autonomia sotto controllo quando la linea del giornale si è fatta portavoce del rapporto di stretta convergenza tra la CEI del Card. Ruini e i governi di Silvio Berlusconi? E’ stato positivo il fatto che “Avvenire” non sia mai stato, sotto la guida della CEI, espressione di tutto il pluralistico mondo cattolico italiano e anche, in particolare, di quanti hanno proposto per lunghi anni, tematiche (Chiesa dei poveri, sinodalità, divorziati risposati, fede e persone omosessuali… e altre) che solo con papa Francesco hanno potuto diventare oggetto di discussione comune?

Detto ciò, non posso che prendere atto con piacere che ora l’Avvenire sta diventando (è diventato) portavoce di valori di fondo su tre grandi questioni che vengono affrontate dal sistema istituzionale nel modo peggiore possibile. Mi riferisco alle questioni della pace e del riarmo/disarmo, dell’ambiente e dei migranti.

Forse la tenuta di “Avvenire” nella crisi della stampa, oltre che merito di chi lo scrive, è la prova di sensibilità che permangono e che sono proprie della parte più “cristiana” del mondo cattolico.

Con i migliori auguri per il futuro

                                                                                    Vittorio Bellavite

coordinatore nazionale del movimento “Noi Siamo Chiesa”

4 dicembre 2018

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.