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L'espansione cinese in Africa e il ruolo delle grandi agenzie di informazione

L'espansione cinese in Africa e il ruolo delle grandi agenzie di informazione

Una curiosità che la dice lunga sull’attuale percorso di “sviluppo” del Continente nero: la rivista missionaria dei padri bianchi Africa riflette sul “potere dell’informazione” a sud del Mediterraneo, in un articolo su economia globale, equilibri geopolitici e informazione di massa. Se in passato l’intero sistema di informazione sull’Africa faceva capo alle agenzie stampa occidentali (come Afp, Reuters e Bbc), oggi queste restano rilevanti ma subiscono l’avanzata della cinese Xinhua News Agency, che «ha conquistato un ruolo di rilievo e lo ha fatto man mano che gli investimenti cinesi nel continente crescevano».

È bastato al giornalista fare un piccolo esperimento – ovviamente senza pretese scientifiche – sui contenuti “africani” proposti dalle principali agenzie italiane (Ansa, AdnKronos, Agi): circa il 40% delle notizie tradotte provengono dalla Xinhua.

Insomma, crolla il monopolio occidentale dell’informazione sull’Africa, che ha accompagnato (e spesso sostenuto) per decenni i processi di colonizzazione politica ed economica del continente. Ma a questo si affianca un nuovo potere mediatico con mire espansionistiche che offrirà una nuova “immagine globale” dell’Africa, verosimilmente adeguata agli interessi economici e geostrategici di Pechino.

Se è vero che oggi la conoscenza di parti del mondo lontane e isolate (per ragioni territoriali o di sicurezza) non è mediato solo dalle grandi testate, è anche vero che il potere della agenzie resta enorme, sottolinea ancora la rivista dei padri bianchi. Ogni grande potenza presente sullo scacchiere africano ha la propria fonte di informazione, aggiunge: «Cioè le grandi potenze vogliono diffondere il proprio modo di vedere il mondo». La Xinhua – presente con sedi di corrispondenza in 32 Paesi africani (107 in tutto il mondo) – «è diventata onnipresente. Dunque si può dire che l’Africa che conosciamo oggi e di cui abbiamo notizia è in buona parte ciò che la Cina desidera si conosca di questo continente».

L’agenzia cinese, si legge ancora, non è indipendente ma dipende direttamente dal Consiglio di Stato della Repubblica Popolare, denuncia il giornale missionario. Per questo «è stata criticata da Reporter Senza Frontiere, che l’ha definita “la più grande agenzia di propaganda del mondo”. Nonostante le critiche Xinhua è comunque usata in tutto il mondo da giornali, reti televisive e radiofoniche e anche da grandi imprese e multinazionali».

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