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Manifestazioni in Etiopia: 67 morti e lo spettro dello scontro etnico

Manifestazioni in Etiopia: 67 morti e lo spettro dello scontro etnico

Da mercoledì scorso numerose città etiopi dell’Oromia sono attraversate dalle manifestazioni di protesta degli oromo, la più importante etnia del Paese, in protesta contro il governo del premio Nobel per la Pace Abiy Ahmed Ali. La rivolta è nata per esprimere sostegno al giornalista e oppositore Jawar Mohammed, di etnia oromo, il quale il 23 ottobre aveva denunciato su Twitter un complotto ordito della polizia per arrestare o uccidere lui e altri rivali politici del primo ministro. Le reazioni delle forze dell’ordine e gli scontri con gli altri gruppi etnici hanno provocato la morte di quasi 70 persone.

«Fondatore del gruppo media di opposizione Oromia Media Network (Omn)», spiega la rivista Africa dei padri bianchi, Jawar Mohammed «è un ex alleato del premier riformista Abiy. Entrambi appartengono alla comunità oromo, il maggiore gruppo etnico in Etiopia. Ma i rapporti tra i due si sono recentemente deteriorati», tanto che Mohammed si è distinto, ottenendo un grande seguito nella popolazione soprattutto di etnia oromo, per aver «criticato pubblicamente diverse riforme di Abiy Ahmed». Le importanti politiche del premier etiope, al governo dall’aprile 2018, stanno lentamente trasformando l’Etiopia in un Paese più aperto e democratico, prosegue Africa, «ma le sue riforme decentralizzanti hanno anche favorito la nascita di rivendicazioni etniche, sociali e territoriali covate da anni da parte di gruppi che fino ad ora si erano ritenuti sottorappresentati, specie nelle zone di confine tra i vari Stati regionali che compongono l’Etiopia».

Il conflitto sociale in corso ha così raccolto il malessere popolare assumendo connotati pericolosamente etnici, e in molti hanno anche criticato il militante giornalista «per aver usato un linguaggio eccessivamente etnico e divisivo». Lo stesso Premio Nobel Abiy Ahmed Ali ha accusato Mohammed di aver tentato «di provocare una crisi etnica e religiosa».

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