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Il vescovo ausiliare di Hong Kong chiede un'indagine indipendente sulla morte del giovane universitario

Il vescovo ausiliare di Hong Kong chiede un'indagine indipendente sulla morte del giovane universitario

Sempre più grave la situazione ad Hong Kong. Le proteste dei cittadini, iniziate per la legge sulla estradizione a Pechino, poi fermata dalle autorità della città, continuano senza soluzione di continuità. La reazione della polizia è sempre più violenta – ieri un poliziotto ha sparato al petto a un ragazzo ventunenne, ora in rianimazione – ma anche i manifestanti sembrano aver perso quell’indole pacifica che avevano cratterizzato le loro dimostrazioni di piazza. Sempre ieri, infatti, un uomo è stato dato alle fiamme dopo un alterco con alcuni giovani ai quali il malcapitato ricordava: “siete cinesi, non inglesi”.

E intanto, l’8 novembre, è morto Chow Tsz-lok, lo studente dell'Università delle Scienze e Tecnologie che, nelle notte fra il 3 e il 4 novembre, per sfuggire alle cariche della polizia è caduto dal terzo piano di un parcheggio a Tseung Kuan O.

Per celebrarne la memoria, ieri una folla di cristiani si è riunita al Chater Garden per un incontro di preghiera sotto la guida di mons. Ha Chi-shing, vescovo ausiliare di Hong Kong. Nel discorso che ha pronunciato – e di cui l’agenzia AsiaNews (11/11/19) ha fornito la traduzione – il vescovo si è fatto portavoce dei «grandi interrogativi» suscitati «tra il popolo» dall’evento delittuoso: «Ma come è stato ferito?», ha chiesto, «come e perché è caduto giù dal parcheggio? E come si sono svolte le operazioni di soccorso?». «La morte è spesso fonte di dolore e tristezza», ha aggiunto, «e la morte improvvisa di un giovane ci dispiace e ci addolora ancora di più. Ma la morte del fratello Chow è stata anche dubbia e sospetta!».

«Il rettore dell'Università delle Scienze e Tecnologie di Hong Kong – informa il vescovo – ha recentemente inviato una lettera al governo chiedendo di istituire un comitato investigativo indipendente sulla questione. Nella società civile, compresa la polizia, ci sono voci che chiedono una Coroner’s Court (indagine del medico legale, ndr). Speriamo che il governo sia in grado di ascoltare queste voci e che attraverso la Coroner's Court si possa conoscere la verità, rendere giustizia, e soprattutto consolare la famiglia dal cuore spezzato».

Secondo il governo, ha ancora detto, l’IPCC – cioè 'Independent Police Reclints Council, organo civile del governo di Hong Kong deputato a indagare sui reclami del pubblico contro la polizia – «è il meccanismo di indagine più adatto». Il vescovo ha manifestato tutti i suoi dubbi, dato che «un membro del gruppo di esperti internazionali dell’IPCC ha pubblicamente sottolineato che l’IPCC non ha alcun potere, né capacità di condurre indagini indipendenti».

«Per questo», ha concluso mons. Ha Chi-shing, facciamo appello al governo affinché ascolti l’opinione pubblica, istituisca un comitato investigativo indipendente e renda tutta la verità. È bene risolvere la situazione di stallo e lasciare che la società torni sulla via della pace».

*Hong Kong, manifestazione del 12/6/19 contro la legge sul'estradizione. Foto di Studio Incendo, tratta da Wikipedia, immagine originale e licenza

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