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Oxfam si appella ancora al governo italiano per un

Oxfam si appella ancora al governo italiano per un "cessate il fuoco globale": la situazione è drammatica

 «La paralisi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la vendita di armi proseguita senza sosta in tutto il mondo, anche verso le aree di conflitto, stanno facendo fallire la richiesta di un “cessate il fuoco globale”, avanzata nello scorso marzo dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e sostenuta secondo gli ultimi dati ufficiali da 59 Paesi, tra cui l’Italia. Lo scorso venerdì, ad esempio, gli USA si sono rifiutati di firmare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che andava proprio in questa direzione». Questa è la situazione di stallo che descrive Oxfam Italia (confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale) nell’“Appello urgente al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per un’azione globale concreta che porti alla Pace”, diffuso il 12 maggio, e che determina che «2 miliardi di persone», «stremate da violenza, persecuzioni e carestie», si trovino «in trappola tra bombe e pandemia».

«Uomini, donne e bambini che devono fare i conti con sistemi sanitari fatiscenti e ospedali distrutti, mentre a milioni si trovano in campi profughi, dove contenere il contagio è ancora più difficile, per la mancanza di servizi igienico sanitari adeguati e lo spazio vitale necessario a mantenere le norme di distanziamento sociale».

Dallo Yemen, a Myanmar, Colombia, Afghanistan, Burkina Faso e Sud Sudan, le situazioni più gravi dove si continua a morire per la guerra. «Basti pensare a un Paese come lo Yemen», informa Oxfam, «dove si stanno già registrando decine di contagi da Covid19, con solo metà delle strutture sanitarie in funzione e oltre 100.000 casi sospetti di colera registrati dall’inizio dell’anno. Dove gli scontri continuano e civili innocenti continuano a morire, nonostante l’Arabia Saudita e la sua coalizione (composta da Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrein, Giordania, Senegal, Sudan) abbiano annunciato un cessate il fuoco unilaterale lo scorso 9 aprile, prima di due settimane e poi di un mese».

«Il Consiglio di Sicurezza si dovrebbe dimostrare all’altezza del momento, capace di leadership e tempestività – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –, ma prima di tutto occorre coerenza da parte di quei molti Paesi che, pur sostenendo l’appello del Segretario Guterres, continuano a vendere armi, condurre operazioni militari e supportare indirettamente parti in conflitto».

Sono più che evidenti gli interessi economici in gioco, se si tiene conto che solo «l’anno scorso la spesa militare ha raggiunto i 1.900 miliardi di dollari, cifra che supera di 280 volte l’appello delle Nazioni unite per la risposta globale al coronavirus».

«Interessi che – è il “rendiconto” di Oxfam – solo nell’ultimo periodo si sono così manifestati:

·         la britannica BAE Systems ha inviato un aereo cargo in Arabia Saudita;

·         la Russia ha ordini con anticipi già saldati per carri armati pesanti, già testati in Siria;

·         la Francia continua ad alimentare la guerra in Yemen, vendendo armi all’Arabia Saudita;

·         la Germania ha autorizzato la vendita di un sottomarino all’Egitto in aprile;

·         il Canada ha revocato in aprile la sospensione dell’esportazione di armi in Arabia Saudita»

Ma «senza un cessate il fuoco globale sarà impossibile fermare la pandemia». «Per molti paesi il cessate il fuoco è l’unica chance di arrivare a una pace stabile, e conseguentemente alla possibilità di contenere la pandemia da coronavirus – continua Pezzati –. Quasi un terzo della popolazione mondiale ha bisogno che la proposta di cessate il fuoco globale si concretizzi immediatamente, anche se questo non eliminerà le cause profonde di molti conflitti. Perché ciò avvenga sarà necessario coinvolgere gli attori locali nei diversi paesi, in veri processi di pace con un concreto aiuto economico e la guida della comunità internazionale».

«La speranza – conclude Pezzati – è che proprio a partire da questa pandemia si possa iniziare a costruire un mondo in cui la tutela della vita e diritti umani fondamentali, possano venire al primo posto. Comprendendo davvero che nessuno può salvarsi, se prima non ci salviamo tutti».

Da qui, la petizione per chiedere al governo italiano un sostegno più forte ad un “cessate il fuoco globale” come sostenuto dal segretario Onu Antonio Guterres. L’appello all’Italia è dunque perché:

«si impegni per far crescere il numero degli stati aderenti ad un cessate il fuoco globale;

sospenda tutte le vendite e i trasferimenti di armi alle parti in conflitto che non stanno aderendo al cessate il fuoco;

incrementi l’impegno finanziario a sostegno del Piano globale di risposta umanitaria delle Nazioni Unite».

Si può firmare la petizione di Oxfam su https://www.oxfamitalia.org/cessate-fuoco-globale/

*Villaggio yemenita distrutto. Foto di Almigdad Mojalli/VOA, tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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