
Turchia: morta per sciopero della fame l'avvocata per i diritti umani
«Ebru Timtik, avvocata pro diritti umani turca, è morta ieri in un ospedale di Istanbul per l’aggravarsi delle condizioni di salute. Era in sciopero della fame da 238 giorni per protestare contro la condanna per la (presunta) appartenenza a una organizzazione terroristica». Questa la tragica notizia che troviamo stamattina sull’agenzia AsiaNews. La conferma viene dal People’s Law Office, lo studio legale per il quale Ebru Timtik lavorava. Ebru aveva interrotto l’alimentazione per chiedere un “giusto processo”.
«Assieme alla collega Aytac Unsal – informa ancora l’agenzia – aveva iniziato nell’aprile scorso lo sciopero della fame, per “rafforzare le loro richieste di un giusto processo” e una corretta “amministrazione della giustizia in Turchia”, al centro di numerose denunce per violazioni ai diritti umani. Le due avvocatesse e attiviste avevano di recente confermato il proposito di “persistere nello sciopero della fame, anche se questo avrebbe comportato la loro morte”». Il verdetto, ricorda AsiaNews, risale al marzo del 2019; ad ottobre i giudici di appello avevano confermato la sentenza. Il procedimento era giunto sui banchi della Corte suprema, il cui giudizio era atteso per le prossime settimane.
La morte di Ebru Timtik ha sollevato un’ondata di proteste e indignazione nel Paese; numerosi i commenti di politici, attivisti, giornalisti e semplici cittadini affidati ai social network. Fra i commenti, quelli dell’artista Zülfü Livaneli che afferma: «la morte di Ebru davanti agli occhi di tutti è la morte dell’umanità stessa, della giustizia e della coscienza di questa nazione»; e del giornalista Ahmet ??k: «prima o poi il male finirà», ha scritto, e «quando arriverà quel giorno, non riusciremo a guardarci in faccia per il silenzio di oggi».
*Foto di pubblico dominio, immagine original e licenza
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