
Israele e Libano trattano per i confini marittimi. Soddisfazione del patriarca libanese
Business is business. Sicché Israele e Libano, malgrado siano in guerra da anni per questioni di demarcazione dei confini terrestri (l’ultimo “incidente” armato è di fine luglio), stanno trattando, con la mediazione statunitense, per un accordo-quadro «per i confini delle acque commerciali tra le due nazioni». o ha annunciato il 1° ottobre il ministro israeliano dell'Energia, Yuval Steinitz. «Il nostro obiettivo – ha spiegato – è mettere fine alle divergenze sulla questione per aiutare lo sviluppo delle risorse naturali a beneficio dei popoli della regione». La conferma è arrivata anche dal capo del Parlamento del Libano, lo sciita Nabih Berri.
Il fatto è che il mare davanti a Israele e davanti al sud del Libano è ricco di giacimenti di gas. Israele li ha già messi in produzione, il Libano deve praticamente iniziare, mentre la crisi economica che sta vivendo rende necessario come l’ossigeno lo sfruttamento (di cui tuttavia si raccoglieranno i frutti fra qualche anno) della ricchezza sottomarina.
Plaude all’iniziativa dell’accordo commerciale il patriarca maronita card. Bechara Boutros Raï, che ha espresso il suo sostegno al processo in corso domenica 4 ottobre nell’omelia della messa celebrata nella Sede patriarcale di Bkerké. Non è solo nel ritorno economico per il Paese che spera il cardinale: la soluzione negoziata, ha detto, non ha l’obiettivo di normalizzare in toto le relazioni tra Libano e Israele, ma potrà porre fine alla «serie di attacchi e guerre tra Libano e Israele, in conformità con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’ONU».
*Tramonto sul mare nel sud del Libano. Foto Flickr, immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!