
Pedofilia: un'inchiesta accusa la Chiesa cattolica inglese
LONDRA-ADISTA. Più di novecento segnalazioni, meno di duecento azioni penali. Sono i numeri impietosi del rapporto pubblicato dall’inchiesta indipendente sugli abusi ai minori condotta nel Regno Unito e che si è conclusa con una severa censura delle autorità religiose nazionali, impegnate più a insabbiare che a far emergere la verità e denunciare i responsabili alla giustizia.
La Chiesa cattolica, afferma il rapporto, ha «tradito» la propria vocazione morale dando priorità alla difesa della propria reputazione rispetto alla tutela dei minori vittime di abusi sessuali da parte di religiosi.
Nel rapporto finale si ricorda che fra il 1970 e il 2015 la Chiesa cattolica ha ricevuto in Gran Bretagna più di 900 segnalazioni di abusi sessuali ai danni di minori e accuse di averli perpetrati rivolte a oltre 900 fra preti, monaci e volontari. In quel lasso di tempo ci sono state solamente 177 azioni penali, che hanno portato a condanne in 133 casi. Sono state avviate numerose cause civili contro le diocesi e
gli istituti religiosi concluse con indennizzi milionari.
Il card. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e numero uno della minoranza cattolica in Inghilterra e Galles, si è detto, a nome della Chiesa cattolica, «profondamente dispiaciuto», commentando il rapporto dopo la sua pubblicazione. Ne ha accettato le conclusioni e ha assicurato: «Siamo qui per imparare e per migliorare».
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