Le Chiese evangeliche pubblicano il primo bilancio sociale: trasparenza, responsabilità e impegno evangelico
ROMA-ADISTA. La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) pubblica per la prima volta il proprio bilancio sociale, uno strumento che racconta in modo trasparente e accessibile le attività, l’identità e l’impatto della Federazione. Una novità che segna un passo avanti nella comunicazione interna ed esterna, sostenuta da un principio guida chiaro: rendere visibile il lavoro di una minoranza che opera con responsabilità nel tessuto sociale e culturale del Paese.
«Il Bilancio Sociale nasce dal desiderio di raccontare ciò che la Fcei fa, ogni giorno, attraverso immagini, numeri e frasi che restituiscono la profondità del nostro impegno», spiega Libero Ciuffreda, curatore del progetto. Trasparenza e responsabilità sono le coordinate di un documento pensato non solo per informare, ma per dare forma e voce alle molteplici attività della Federazione: dall’accoglienza dei più fragili e vulnerabili alla riflessione teologica, dalla vita quotidiana delle chiese al dialogo con la società. La pubblicazione, sottolinea Ciuffreda, intende anche valorizzare la presenza di una minoranza significativa nel panorama italiano: «Viviamo in un mondo che tende alla semplificazione. Questo Bilancio racconta invece la ricchezza e le peculiarità del mondo evangelico, che talvolta assume un ruolo persino profetico».
A leggere la sezione economica, afferma Daniele Garrone, emerge prima di tutto un sentimento: gratitudine. «Le entrate testimoniano la varietà e il numero di persone, enti, chiese e organizzazioni che sostengono la Fcei. È un patrimonio relazionale ampio, che ci incoraggia e ci responsabilizza». Le uscite, invece, offrono la fotografia di un impegno diversificato e capillare. Il Bilancio documenta interventi a sostegno della formazione e della cultura, progetti di informazione sul protestantesimo, iniziative per far emergere una voce evangelica nel dibattito pubblico. Ma soprattutto mette in luce il grande sforzo della Federazione nel campo dell’accoglienza: rifugiati, migranti, persone che faticano a trovare aiuto altrove. «È su questo fronte che le risorse vengono spesso chiamate a rispondere con maggiore intensità», ricorda Garrone. Un impegno costante, che attraversa gli anni e che rappresenta una delle cifre distintive della Fcei.
Con questo primo Bilancio Sociale, la Federazione sceglie un linguaggio chiaro, condivisibile e verificabile. La trasparenza non è solo un principio amministrativo, ma un tratto dell’identità evangelica: conoscere dove si investono energie e risorse significa anche comprendere meglio la missione comune. La pubblicazione apre ora una fase nuova, che potrà includere: lo sviluppo di indicatori qualitativi e narrativi per misurare impatto e continuità dei progetti; la definizione di linee guida annuali per aggiornare il Bilancio in modo sempre più partecipato.
Foto Agenzia Nev
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