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Cosa abbiamo in Comune

Cosa abbiamo in Comune

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 7 del 20/02/2021

SE NON TORNANO I CONTI

Per conoscere, per capire, per… rendersi conto. Per tutto ciò è utilissimo il prezioso lavoro di openpolis.it che nel suo spazio “openbilanci/rendiamoci conto” pubblica i bilanci degli ultimi dodici anni di tutti i Comuni. «Una grande quantità di dati grezzi e ufficiali in formati leggibili da computer e liberamente riusabili, pronti per essere scaricati da cittadini, media e ricercatori ». Palesi le coordinate: «I Comuni che adottano Openbilanci scelgono: trasparenza tempestiva (senza dati aggiornati non c’è trasparenza né partecipazione); accesso totale (i cittadini possono vedere i bilanci anche attraverso il sito del Comune, sfruttando gli strumenti di visualizzazione, confronto, condivisione e scarico dati); rendicontazione puntuale (e se il sindaco spiegasse, a fianco di cifre e grafici, come e perché una tariffa è cresciuta o un servizio ridotto? Open bilanci serve anche a questo) ». In open, data e source; con il supporto di Faq, glossario, indicatori spiegati e metodi per fare i confronti. Meglio di così…

CITTÀ: È PROPRIO TEMPO DI CAMBIARLE

Due approcci: la città sana (che «preserva la salute del cittadino rendendo le strade più sicure e riducendo la quantità di inquinanti nell’aria») e quella resiliente («luogo efficiente che mantiene la promessa della pubblica felicità mentre si adatta al cambiamento preservando la qualità della vita per i propri cittadini»). Obiettivi alti (troppo?) che prendono vita anche con un “simposio formativo digitale”, organizzato da mobilitars.eu (l’arte della gestione della mobilità urbana nel III millennio) nei giorni 3, 10, 17, 24 febbraio: tardi quando avrete in mano questo giornale, ma – si sa – si ha sempre traccia nel web per vederli dopo. Importanti, anche perché il progetto presenta «approcci, strumenti, soluzioni e tecniche per ricostruire città sane e resilienti, rivolgendosi ad amministratori, studenti universitari, tecnici e professionisti e a tutti coloro che non torneranno al 2019». O almeno ci provano.

LA BUONA AMMINISTRAZIONE COPROGETTA CON I GIOVANI

«Sette luoghi dove gli adolescenti possano incontrarsi, confrontarsi, immaginare e costruire il loro futuro. Verranno progettati dagli stessi giovani e realizzati, in altrettante città toscane, dal consorzio Arché». La bella notizia è su Redattoresociale. it. Riguarda la collaborazione di famiglie, scuole, Comuni, consorzi e cooperative locali in due centri già esistenti, Firenze e Pistoia, che verranno riprogettati, e di altri cinque che saranno creati ex novo a Sesto Fiorentino, Grosseto, Follonica, Poggibonsi, Siena. Selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” (bando “Un passo avanti”, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile) è un significativo esempio di coprogettazione sociale in tempi di Covid, che fa ben sperare. Su cui il Terzo settore sta lanciando segnali forti nel quadro del PNRR. Il progetto, che parte a fine febbraio, si rivolge ai ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, con disagio conclamato o vulnerabili, in un bacino che riguarda 4.582 giovani e 2.365 famiglie. Ovviamente, tenendo conto delle norme sanitarie. «Saranno esteticamente gradevoli, anche grazie alla collaborazione con street artist, capaci di educare a riconoscere la bellezza e il rispetto degli spazi comuni – spiega Ivana Sinigaglia del consorzio Archè di Siena, capofila del progetto – E dovranno essere dotati di wireless, pc portatili, tablet». Una politica, al dunque, che sui giovani si impegna, non a parole.  

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